Malinconico si è dimesso, tra gli applausi per la sua “sensibilità istituzionale” e dichiarazioni sull’integrità della persona.
“Ho chiamato poco fa l’amministrazione, non mi risulta che ci sia stato nessun pagamento del professor Malinconico come lui avrebbe dichiarato. Comunque non deve nulla, perché tutto è stato già saldato da De Vito Piscicelli”. Sono le 19.05 di ieri, Roberto Sciò è il patron dell’hotel Pellicano, il superalbergo di Porto Ercole dove l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha soggiornato lussuosamente e il cui conto è stato pagato da Francesco De Vito Piscicelli, imprenditore legato alla cricca.
“Non mi sorprendono le dimissioni di Malinconico – continua Sciò – non credo che potesse fare altro, eticamente non credo sia il massimo essere coinvolto in una storia del genere, umanamente mi spiace per una persona così a modo”. Sì, sì proprio a modo, proprio a modo…
Carlo Malinconico, l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio che si è dimesso martedì 10 gennaio, è sempre più nella bufera. Dopo la notizia sul suo soggiorno in un hotel di Porto Ercole pagato Francesco De Vito Piscicelli (il costruttore noto per aver riso al telefono la notte del terremoto a L’Aquila parlando degli affari che si prospettavano con la ricostruzione) lo stesso albergo ha fatto sapere di aver «ricevuto questa mattina un bonifico per soggiorni del signor Malinconico nel 2007 e 2008. Lo abbiamo restituito perché nulla ci è dovuto». Lo ha detto Roberto Sciò, il proprietario dell’hotel Il Pellicano, all’Ansa.
Malinconico è lo stesso che chiese una “Mini tassa per chi naviga, come misura transitoria per dare ossigeno al settore dell’editoria, costerà come un caffè al mese”. Un genio! Lui e chi lo ha scelto.
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