Lo abbiamo detto più volte e qui lo ripetiamo: l'educazione dei figli passa dalle scuole. Non si può sperare che un ragazzo che frequenta un cesso di scuola cadente a pezzi e ricoperta di scritte vandaliche cresca con un minimo di senso civico e di rispetto delle regole. Discorsi ovvi in un paese che si definisce civile. Discorsi incomprensibili e privi di senso in un paese (come l'Italia) che taglia ogni anno i fondi alla scuola pubblica, già ridotta a brandelli. E per capire a che barbaro livello siamo, leggetevi questo post di les e guardatevi le foto.
Qualche mese fa sono andato a Parigi e ho visto molti edifici scolastici, scuole medie e superiori, palazzi eleganti e ben tenuti. Avete presente le scuole di Roma? Una roba stile "ghetto di Los Angeles degli anni '80". Muri coperti da graffiti, addirittura scritte sulla targa col nome dell'istituto, la bandiera italiana esposta all'ingresso quasi sempre ridotta a uno straccio sbiadito e sfilacciato. Le aule non sono migliori. Ce le ricordiamo tutti così: cadenti a pezzi, scritte sui banchi, sulle sedie e sui muri. Ci sono poi tutta una serie di problemi che ben conosciamo, dagli infissi vecchi e difettosi ai tetti in eternit. La classica scuola romana si presenta così: muri pieni di scritte, coperte a loro volta da manifesti politici abusivi, scritte a pennarello sui davanzali tipo "Emy & Mirko x Sempre", e se c'è un cortile viene utilizzato per buttarci le sedie rotte. Un posto schifoso per studiare e per insegnare, lo specchio dell'inciviltà di più generazioni, quella dei professori che hanno permesso lo scempio e quella degli studenti che lo perpetrano. Ma i politici non hanno ancora capito che il rilancio della scuola italiana passa anche attraverso il rinnovo degli edifici. Gli studenti non possono rispettare un'istituzione che si presenta in modo indecoroso e abbandonato? I muri del palazzo dove ha sede il Ministero della Pubblica Istruzione dicono tutto: la sciatteria al potere.