L’Ici della discordia

Creato il 10 dicembre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Mario Monti, durante la conferenza stampa convocata per spiegare la manovra anti crisi, ha risposto alla stampa estera che chiedeva delucidazioni sull’Ici per la chiesa con un “È una questione che non ci siamo posti”. Molti italiani si sono posti la stessa domanda, dato che proprio quella finanziaria tartassava la prima casa degli italiani per un ammontare di 3, 8 miliardi di euro l’anno. Il cardinal Bertone ha affermato che “L’Ici è un problema da studiare e approfondire, però la Chiesa fa la sua parte a sostegno alle fasce più deboli”. Ma questo trattamento speciale è contrario all’articolo 108 del Trattato europeo, secondo il quale  l’esenzione Ici per gli immobili ecclesiastici che siano usati, anche in parte, per attività di impresa costituisce un aiuto di Stato illegale e quindi i Comuni non devono applicarlo.

I sindaci, dunque,  potrebbero richiedere il pagamento fino dell’ici anche alla Chiesa. La Chiesa, l’Ici, non l’ha pagata mai: quando il governoAmato introdusse l’imposta, nel 1992, esentò gli immobili degli enti ecclesiastici. Nel 2004 la Consulta bocciò la norma e il governo Berlusconi fu costretto a reintrodurre l’esenzione in tutta fretta. La Ue mise Italia e Spagna sotto indagine a causa delle agevolazioni fiscali alla Chiesa e quindi il Governo Prodi fu costretto a cambiare la legge  sostenendo che l’imposta fosse dovuta, tranne che per quegli edifici a carattere non “esclusivamente” commerciale. La faccenda non è ancora oggi chiara, infatti nessuno sa cosa esattamente vuol dire e così l’albergo delle Brigidine a piazza Farnese, centro di Roma, non paga l’Ici e solo metà dell’Ires.

La Commissione europea, dopo un ricorso dei Radicali, ha aperto una nuova indagine, il cui esito è ancora sospeso: i funzionari, dice una fonte, hanno già finito il lavoro, che è sfavorevole agli interessi d’Oltretevere, ma la pronuncia ufficiale della Commissione è bloccata “dalle pressioni politiche provenienti dall’Italia”. L’Ue impose alla Spagna la cancellazione delle agevolazioni per la Chiesa. I primi 2 anni Zapatero si oppose ma poi fu costretto ad aumentare la contribuzione diretta dal 4 all’ 8 per mille. La Cassazione spiega che che gli aiuti da parte dello Stato nei confronti di chiunque offra beni e servizi sul mercato vanno considerati illegali, anche se l’edificio è parzialmente adibito a luogo di culto.

I sindaci quindi possono chiedere il pagamento dell’imposta e in caso di ricorso i giudici devo dare ragione ai comuni. Ma non è sempre così. Ad esempio a Verbania ha avuto il consenso a procedere dalla commissione tributaria provinciale ma poi s’è visto  dare torto da quella regionale a causa dell’avverbio “esclusivamente”.

In generale, tra Ici e Ires, si stima che l’erosione del gettito potrebbe arrivare a 1, 5 miliardi, un po ’ troppo per chi contesta la non equità della manovra. D’altronde, nemmeno i sindacati pagano l’Ici.


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