17/02/2016
Oggi, ai tempi delle Tac, risonanze, radiografie, stratigrafie e quant'altro, Google celebra uno dei padri della semeiotica medica: l'inventore dello stetoscopio, un medico francese vissuto tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, René Laennec.
Per chi non ne avesse cognizione, andiamo a precisare che lo stetoscopio è quel grazioso oggetto col quale ancora oggi medici ed infermieri usano adornarsi il collo o riempire la tasca del camice.
Si tratta dello strumento che di fatto sostituiva in passato gli esami strumentali praticabili oggi per diagnosticare malattie respiratorie e cardiache: con lo stetoscopio viene effettuata infatti la auscultazione toracica della respirazione e dei toni cardiaci.
L'esame clinico un tempo era l'unico strumento (e visti i recenti orientamenti della sanità pubblica, sembra che possa tornare in auge e restare lo strumento principale) per diagnosticare malattie dell'apparato cardio-respiratorio: l'apprezzamento di rumori patologici (soffi, rantoli, fremiti, sibili e via dicendo) in rapporto alle diverse fasi del respiro e del ciclo cardiaco consentivano di porre sospetti diagnostici e diagnosi, seppure con un margine di errore superiore a quello odierno, ottenibile con le sofisticate (e costose) strumentazioni attualmente in uso.
Laennec nacque a Quimper il 17 febbraio del 1781 e di sicuro la motivazione e l'interesse per le malattie respiratorie trova la sua radice nell'esperienza infantile, dato che il piccolo René perse la madre a soli cinque anni nel 1786 a causa della tubercolosi.
La passione per la medicina invece sembra gli sia stata trasmessa da uno zio medico a cui fu affidato.
Quando Laennec si avviò alla professione medica l'auscultazione veniva ancora effettuata in modo diretto, vale a dire appoggiando l'orecchio sul torace del paziente, il che poteva comportare problemi igienici, ma anche disagio nel contatto fisico diretto, specialmente nella regione precordiale femminile: sembra che proprio l'esigenza di aggirare un tale disagio sia stata la molla che indusse il giovane a sperimentare l'auscultazione mediata, anche con un semplice rotolo di carta.
La tecnica si rivelò efficace nell'isolare ed amplificare i suoni che interessava ascoltare e pertanto Laennec decise di perfezionarla fabbricando ed utilizzando inizialmente stetoscopi rigidi in legno.
L'invenzione rivoluzionò la diagnostica dell'epoca e, come si comprende facilmente ebbe sostenitori e detrattori, ma la sua utilità e validità si sono affermate nel tempo e durano fino ad oggi.