21 miliardi di dollari. Questa la cifra che gli uomini più ricchi del mondo nascondono nei paradisi fiscali secondo il nuovo rapporto di Tax justice network. Mentre i governi europei impongono austerità e rigore ai loro cittadini, i “ricconi”, meno di dieci milioni di persone, nascondono i loro soldi al fisco.
Chi sono queste persone? Il rapporto parla di speculatori cinesi, magnati della Silicon Valley, coloro la cui ricchezza deriva dal petrolio e dal traffico della droga e persone famose non citate.
Le banche, causa di bolle finanziarie e della crisi economica attuale, sono salvate dai governi, i ricconi continuano ad arricchirsi mentre le popolazioni si impoveriscono sotto i tagli e le riforme di austerity, non desta stupore e meraviglia misti ad indignazione tutto ciò?
Sempre più diseguaglianze sono presenti nelle nostre società: vi è troppa differenza tra i cittadini comuni e i magnati della finanza, i banchieri e tanti altri ancora.
C’è il pericolo concreto che tutte queste diseguaglianze sociali prima o poi portino a rivolte incontrollabili perchè molte persone sono ridotte allo stato di miseria e si sa bene che “la miseria e la povertà portano alla rivoluzione”.
I cittadini comuni pagano il costo delle “ruberie” degli ultra-ricchi: c’è gente che sta approfittando della crisi economica per arricchirsi sempre più a spese degli altri.
Politici, opinione pubblica e i media si “scandalizzarono” per la violenza a volte protagonista nelle manifestazioni degli indignados o di OccupyWallstreet o in Grecia nel 2011. Premettendo che la violenza sia sempre da condannare, ci viene però da pensare che forse la vera violenza sia questa: mentre tanti cittadini sono oppressi dai loro governi con riforme per arginare gli effetti della crisi economica attuale vi sono persone che con processi e meccanismi “alquanto illeciti” continuano ad ingannare il fisco e quindi ad arricchirsi a spese di altri.