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L’illusione di creare una razza pura superiore - Adolf Hitler

Creato il 07 luglio 2012 da Matteviola90
L’illusione di creare una razza pura superiore - Adolf Hitler Talvolta le illusioni hanno avuto un ruolo decisivo anche nella storia, portando gli eventi ad evolversi in una certa direzione piuttosto che in un’altra. Senza il potere delle illusioni molti personaggi, che hanno segnato il fluire della storia nel bene e nel male, non sarebbero riusciti a realizzare le loro ideologie. L’illusione di creare una razza pura è ciò che ha animato l’operato di Hitler con conseguenze a dir poco negative. Fin dal suo esordio in politica Hitler ha sempre puntato tutto sul primato di una razza pura e incontaminata; infatti, nel Mein Kampf (La mia battaglia) egli espone la sua teoria sulle razze umane e in particolare sulla razza ebraica. In questo suo scritto sostiene che l’incrocio razziale sia il peccato supremo contro la volontà di Dio, pertanto è necessario eliminare tutti gli “impuri”. Dimenticare e disprezzare le leggi del sangue vuol dire ostacolare il cammino vittorioso della razza superiore. La missione dello Stato è allora quella di conservare e proteggere le “grandi riserve” di uomini di razza ariana, perché essi sono un bene prezioso per tutta l’umanità. Dunque è compito dello Stato vigilare affinché cessi ogni nuovo incrocio razziale e provvedere affinché solo l’uomo sano possa procreare. La razza pura può e deve essere tutelata attraverso incroci tra gli elementi più puri del popolo.
Il giovanetto ebreo, dai neri capelli crespi, spia per ore ed ore, con un'espressione di gioia satanica nel viso, la ragazza ignara, che egli poi sconcia nel suo sangue ed estolle dal suo popolo. Con tutti i mezzi egli cerca di rovinare i fondamenti razziali dei popoli soggetti. Allo stesso modo egli rovina programmaticamente donne e ragazze, non teme neppure di strappare le barriere razziali che separano gli altri popoli. Furono ebrei a portare sul Reno i negri, sempre nella speranza e con lo scopo chiaro di contribuire così ad un imbastardimento della razza bianca, per precipitarla dalle sue posizioni politiche e culturali e cacciarsi al suo posto. Un popolo di razza pura, che è cosciente del suo sangue non sarà mai assoggettato dall'ebreo. Costui non potrà essere che il signore di popoli bastardi.Perciò egli cerca programmaticamente di abbassare il livello razziale, corrompendo e avvelenando i singoli. (A. Hitler,La mia battaglia, Milano, Bompiani,  1939, pp. 352-353. Traduzione di B. Revel)
Nella prima parte del Mein Kampf , Hitler affronta il problema della razza, sostenendo che l’incrocio di razze diverse determina il decadimento fisico e spirituale della razza superiore. È inutile ricercare quale sia la razza originaria portatrice della cultura umana; ciò che conta sono i risultati attuali e quanto esiste di importante nel campo della cultura, dell’arte, della scienza, della tecnica è frutto del genio ariano. Come vi sono uomini di genio ed eroi, parimenti vi sono “popoli creatori”, che hanno, cioè, particolari predisposizioni alla creazione della cultura. La razza ariana è stata la molla dello sviluppo della civiltà, tuttavia si è corrotta a contatto con le razze inferiori e per questo è necessario farle ritrovare tutta la sua purezza. Hitler definisce l’ebreo “parassita dei popoli” ed elenca le gravi conseguenze che causa l’inserimento degli Ebrei all’interno di una società, sostenendo che questi stiano cercando di inquinare con ogni mezzo la purezza razziale dei popoli ariani; dopo aver raggiunto questo primo obiettivo, sarà per loro facile diffondere tra le masse il marxismo e, infine, assoggettarle al loro potere.  L’illusione di creare una razza pura superiore - Adolf Hitler Nella seconda parte dell’opera, Hitler, parlando della costituzione dello Stato nazionalsocialista, getta le basi della sua politica razziale. Lo Stato deve porre al centro della politica demografica il concetto di “razza”, impedendo che siano messi al mondo bambini malati. Un solo popolo, quello tedesco, è degno di governare la Terra, poiché gli atri non sono altro che “sottopopoli” formati da “sottouomini”. Perché ciò possa verificarsi è necessario “spopolare l’Europa” per creare lo “spazio vitale” indispensabile all’espansione del popolo tedesco, riempiendo i vuoti di popolazione con i prodotti della “pura razza ariano-tedesca”. Alla luce dei fatti, che hanno segnato la storia della Germania, è evidente come il progetto di Hitler sia stato un’utopia per quanto riguarda la creazione di una razza pura, piano irrealizzabile cui il Fuhrer non ha mai rinunciato, provocando milioni di morti tra la popolazione ebraica. Pur considerando gli Ebrei i loro principali “nemici”, le teorie ideologiche della razza elaborate dal nazismo presero di mira anche altri gruppi, destinandoli alla persecuzione, alla prigionia e alla distruzione totale, tra i quali i Rom, i disabili, i Polacchi, i prigionieri di guerra sovietici, e gli Afro-Tedeschi. I nazisti consideravano nemici e/o minacce per la sicurezza anche i dissidenti politici, i Testimoni di Geova, gli omosessuali e gli individui definiti asociali, in quanto queste categorie o si opponevano apertamente al regime nazista, o avevano comportamenti che non rientravano nella percezione nazista della norma sociale. Attraverso una continua auto-epurazione della società tedesca, i Nazisti cercarono di eliminare sia chi non si conformava alla loro visione, sia quelli che essi consideravano una minaccia per la purezza della razza. L’ideologia nazista prevedeva che la razza superiore non solo avesse il diritto ma anche l’obbligo di sottomettere e persino sterminare quelle inferiori. L’illusione di creare una razza pura superiore - Adolf HitlerIl tentativo di creare una “razza pura” si è rivelato un’illusione, pertanto il concetto di “razza ariana” è un’assurdità storica. Hitler confonde spesso “razza” con “popolo” o “nazione” e i concetti di “tedesco” , “germanico” e “ariano”, ma probabilmente tutto questo non è molto importante per Hitler, dato che nel suo libro scrive con molta franchezza “La propaganda non ha il compito di essere vera, ha invece l’unico compito di essere efficace”.

di G.N. Fonti: Pellegrino Alberto (2006), Cittadini della società planetaria, Firenze, Editore Bulgarini Ushmm




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