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L’immensa presa per il sedere dei partiti sui tagli ai rimborsi elettorali. Camera deserta!

Creato il 15 maggio 2012 da Iljester

L’immensa presa per il sedere dei partiti sui tagli ai rimborsi elettorali. Camera deserta!

Poi vincono i grillini. Poi i grillini — peraltro nemmeno loro così innocenti sui soldi pubblici — arrivano al 10% dei consensi. Poi la gente non ha ragione di incazzarsi maledettamente con questo truppone politico che crede seriamente di prenderla per il sedere.

Eppure a quanto si è visto oggi in aula, 15 maggio 2012, le cose sono sembrate davvero così. Da presa per il culo. Si doveva discutere del taglio ai rimborsi elettorali e della legge di riforma ai rimborsi vergognosi che i partiti si sono riservati con una leggina del 1999, aggirando il referendum del 1993. Rimborsi che in realtà sono dei veri e propri finanziamenti ai partiti e che ammontano a decine di milioni di euro (a partito), i quali oggi come oggi sono solo un insulto ai cittadini italiani che soffrono e che debbono presentarsi ogni giorno a Equitalia per pagare cartelle esattoriali sui miseri frutti del loro sudore, consapevoli che una parte consistente di quel pane strappato dalle loro bocche andrà a ingrassare il ventre di tutti i politici sordi e insensibili al loro urlo di dolore.

Fossi un partito mi vergognerei profondamente dei soldi che ogni giorno rubo ai cittadini italiani. Perché quei soldi sono rubati, legalmente, ma sono rubati. Sono sottratti ai servizi, alle infrastrutture e persino ai salari e agli stipendi dei lavoratori che vivono con appena mille euro al mese e che dovranno pure pagare l’IMU sulla loro piccola casetta costruita con tanti, spesso troppi sacrifici.

E invece niente di tutto questo. I politici se ne fottono dei problemi della gente. E quanto è accaduto oggi in aula lo ha dimostrato appieno. Appena in venti erano per decidere il da farsi. Una vergogna. In venti deputati per far cosa? Per guardarsi in faccia l’un con l’altro e per dirsi: uè, siam solo venti, facciamo una partitina a briscola, perché una briscola varrà pure una diaria di 200 euro circa al giorno per la presenza alla camera? No?

Poi — dicevo — monta l’antipolitica e poi la gente si incazza, i pazzi sparano e gli altri inneggiano alla rivoluzione. E chi non ne può più di pagare tasse senza avere uno straccio di servizio ecco che si uccide, lasciando al loro destino moglie e figli.

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Mi chiedo seriamente se i nostri politici vivano su questo pianeta. Non credo. Anzi, sono dell’idea che essi non abbiano la piena consapevolezza della realtà che li circonda, almeno finché il fuoco non rischia di arrivargli fino ai piedi. Solo allora si rendono conto che il mondo che gli gira intorno è rabbioso e livoroso. Così chiedono aiuto e parlano di democrazia, di libertà, di rispetto per le opinioni, per le regole, temendo di finire ghigliottinati. Fino a quel momento non hanno un limite di decenza che li renda minimamente sensibili agli umori contingenti che chiedono sobrietà anche e soprattutto a loro. Non ci sono soldi in cassa? Cazzo, allora niente rimborsi elettorali, lo vuoi capire? Di più: i rimborsi elettorali sono un porcata ignobile, perché si usano i soldi della collettività per arricchire un ente privato. I partiti sono enti privati.

Ecco dunque il senso delle assenze di oggi. La Casta non vuole cedere, non vuole piegarsi alla crisi e alla volontà popolare che non vuole — non vuole! — i rimborsi elettorali, un affronto alle difficoltà economiche degli italiani. Perciò dopo averci preso allegramente il culo per settimane con dichiarazioni roboanti, quasi definitive, ecco che viene svelato il suo vero obiettivo: fare morire il tutto in una noiosa giornata di primavera, in un’anonima seduta parlamentare, dove oltre una manciata di deputati, ronzavano solo le mosche. Purtroppo per noi queste non votano…

di Martino © 2012 Il Jester 


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