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L’immondizia nucleare

Creato il 29 novembre 2011 da Speradisole

L’IMMONDIZIA NUCLEARE

L’IMMONDIZIA NUCLEARE

Deposito scorie nucleari liquide Saluggia

In Francia, non molto tempo fa, c’è scappato il morto, più quattro feriti, per un’esplosione a Marcoule dove sono custodite scorie nucleari.

A Dessel, in Belgio, il 5 ottobre 2011, si è verificato un incidente nell’impianto dello smaltimento dei rifiuti nucleari, tre persone sono rimaste contaminate.

Noi non abbiamo centrali nucleari, ma non siamo messi molto bene,  tutt’altro, abbiamo una situazione di pericolo anche noi.

Nel 2003 secondo la legge 386 del governo Berlusconi, si disse che entro il 2008 si doveva realizzare un deposito nazionale dove stoccare  tutti i rifiuti radioattivi per metterli in condizioni di sicurezza.

Ma i rifiuti sono rimasti nei vecchi siti dove sono stati realizzati e dove si continua a produrne di nuovi. Per esempio,  «gli indumenti protettivi necessari per entrare nei siti e tenerli in sicurezza, all’uscita diventano rifiuti radioattivi  che si accumulano»,  dice Roberto Mezzanotte, direttore dell’Ispra.

A Saluggia, nel vercellese, c’è un sito dove si accumulano l’80% dei rifiuti radioattivi nucleari italiani. La ditta Eurex, negli anni ‘80, processava il combustibile irraggiato nei reattori per separare uranio e plutonio dalle scorie: qui sono stoccati 200 metri cubi di rifiuti radioattivi liquidi.

La Lega Ambiente di Vercelli, presieduta da Gian Piero Godio,  è particolarmente preoccupata perché c’è il rischio di infiltrazioni nelle falde acquifere. Infatti la Eurex dista 1,5 Km dai pozzi del più grande acquedotto del Piemonte.  La muraglia costruita intorno al sito lo difende dalle incursione del fiume, ma non difende il fiume da un possibile rilascio di liquidi radioattivi.

Invece di realizzare l’impianto previsto dalla legge 386/2003 per il condizionamento dei rifiuti che andrebbero solidificati in una matrice inerte come il cemento, sempre a Saluggia si è cominciato a costruire un nuovo deposito.  E’ una beffa per Saluggia. (qui)

Inoltre Saluggia sta sulle rive della Dora Baltea dove nel 2000 c’è stata un’alluvione ed è entrata acqua nell’impianto.

Un altro sito è il deposito dei rifiuti radioattivi del centro di ricerca di Casaccia, vicino a Roma. E’ un punto di raccolta nazionale dei rifiuti ospedalieri (anche una scintigrafia produce rifiuti radioattivi). Anche se non c’è pericolo imminente, non è bello pensare che tutte queste scorie sono allocate alla periferia di Roma.

Ma non solo Saluggia e Roma, scorie radioattive ce ne sono anche negli altri siti nucleari italiani:  a Trino, Ispra, Pavia, Caorso, Bosco Marengo, Pisa, Latina,  Garigliano, Trisaia, Palermo.

Le regioni interessate all’ammasso di rifiuti radioattivi sono:

Piemonte:  4.606.126  GBq  (unità di misura della radioattività)

Lombardia:  53.243

Emilia Romagna: 1.773

Lazio: 50.540

Campania: 425.040

Toscana: 14.503

Basilicata: 362.326

Molise: 46

Puglia: 238

Sicilia: 0,4

Totale:  5.513.836 GBq

(Da un articolo di Riccardo Venturi)

Sostanzialmente dal 2008 siamo fuori legge. E non pare proprio che siamo al sicuro.



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