Autore: תמר הירדני
L’Ottocento, come secolo, può ideologicamente vantare di avere inventato l’imperialismo, e più precisamente, quello civilizzatore, quello che portava i principi del bianco razionale anglosassone o francese nel globo per diffondere razionalismo, cristianesimo e morale europea in tutto il mondo “primitivo” e/o “selvaggio”. A seguito di questo fenomeno Francia e Gran Bretagna hanno costituito imperi che hanno retto sostanzialmente fino alla seconda mondiale. Naturalmente questo imperialismo ha portato morte, dittature, fame, squilibri alimentari di interi continenti ed ha permesso ai “civilizzatori” europei di depredare, saccheggiare e immiserire terre ricche e di antichissimi civiltà.
Il Novecento, dopo la seconda guerra mondiale, con la decolonizzazione ha ideologicamente inventato l’imperialismo didattico. I paesi ex-colonialisti hanno instaurato nei paesi di nuova indipendenza governi fantocci retti da quella borghesia che si era acculturata e arricchita durante l’epoca coloniale e che ha garantito per decenni, in cambio di favori economici ad personam, lo sfruttamento delle risorse energetiche e del sottosuolo dei propri paesi. La tutela degli ex-colonialisti doveva servire ad avviare i popoli a maturare forme di governo democratiche (sic!) e ad imparare ad amministrare uno stato moderno. Peccato che molti di questi paesi avviati alla democrazia abbiano conosciuto tra le più efferate dittature del secolo appena conclusosi. Qualcuno ricorda ancora i vari Bokassa, i vari Mobutu, i vari Idi Amin?
Ma il capolavoro ideologico lo sta compiendo il Terzo Millennio con l’invenzione straordinaria dell’imperialismo umanitario. Dopo l’abbattimento delle Twin Towers è nata quest’ansia umanitaria, questa missione che gli dei hanno affidato agli stati illuminati. Una grande operazione ha portato a rivedere l’obsoleto concetto di guerra di conquista e di spoliazione delle ricchezze di un paese formalmente nemico. Si interviene ora solo per scopi umanitari, i bombardamenti sono intelligenti, i civili morti sono danni collaterali, i governanti di questi paesi sono bestie assetate di sangue, affamatori del proprio popolo, sterminatori di uomini e minoranze inerti. Non che i capi di questi paesi non brillino per crimini contro l’umanità (basti pensare a Saddam Hussein, allo stesso Muammar Gheddafi, al Thein Sein birmano, ecc) ma molti altri che non ostacolano le magnifiche sorti e progressive dell’Occidente possono continuare indisturbati a reggere dittature di eguale spessore se non addirittura peggiore. Tutti sanno che il Congo, ex-Zaire, è uno degli stati più ricchi del mondo per le immense risorse del territorio, eppure questo paese governato da Mobutu per decenni, grazie all’appoggio degli amici occidentali, ha Pil pro-capite di 171 euro! Nessuno si è mosso a pietà per la miseria in cui questo criminale ha gettato il paese! Se vogliamo restare sul Pil pro-capite, l’equivalente libico Gheddafi lo ha portato a 9.529 euro, superiore quindi a quello della maggior parte dei paesi dell’ex blocco sovietico, triplo di quello albanese, doppio di quello sudafricano, quasi nove volte superiore a quello nigeriano. Saranno in grado i taciti teorici dell’imperialismo umanitario di garantire alla Libia del post-Gheddafi tale livello di reddito?