Doppio Arvedi (editore-editorialista), mezzo Pd
Quante delusioni al cor m’infliggi, o crudele Pd! E io che pateticamente chiedevo che “Cosa ne pensi?” di quell’editoriale a firma Arvedi Giovanni dal titolo “L’impresa al centro”, un manifesto politico cattolico-liberale apparso in prima pagina questa domenica sul giornale La Provincia! Niente, una zaffata di vento del deserto e l’imbarazzante editoriale precipita giù nel dimenticamento, per l’eternità. Possibile?
Neanche un “mi piace”, o “non mi piace”, macché: solo quattro “non l’ho letto, lo leggerò”. Per la verità una rispostina piccante è arrivata a caldo: “Sono solo parole”. Per me pesano quella parole: dicono chiaramente dove si va a finire. In un gurgite vasto, senza fondo, “ove noi precipitando il tutto obbliamo”.
I lavoratori sono in ostaggio, quelli che hanno un lavoro. Saranno sempre meno tutelati, se già non sono arrivati a zero diritti di fatto o quasi. Ecco perché pare che il trionfalismo arvediano meriterebbe una risposta.
Illuso, speravo anzi in alcune risposte. Pazienza. Intanto il giornale pompa i suoi graditi candidati, maltrattando l’odiato Cremasco, sapendo di non poter ricavare granché dal Pdl e dalla Lega. Dopo un anno di critiche feroci a Monti, adesso al giornale un governo Monti-Bersani potrebbe tornare utile, non semplicemente al quotidiano bensì ai noti editori. E come si sa il museo del violino di uno di codesti editori, che pone anche “l’impresa al centro”, capovolgendo lo spirito della Costituzione, potrebbe costruirsi attorno un’identita commerciale della città di Cremona calata e imposta dall’alto. La politica deve far funzionare quello che l’impresa arvediana ha generato senza parlarne prima con nessuno pubblicamente.
Pazienza. Ci si aspettava un dì l’alternativa dal Pd: mai arrivata, neanche mai promessa.
E ora SEL soffre. E Rivoluzione civile, che una politica autonoma e popolare la sta mettendo in piedi con grande impegno, secondo alcuni rivoluzionari civili, dovrebbe ricongiungersi con Sinistra Ecologia e Libertà bistrattata dal principino Monti.
Ecco un articolo del Sole 24 ore mostra in che dramma si è cacciato Vendola, il quale ora rischia il ruolo di “negro da cortile”, nel quale ci si augura che non cada mai.
«Il mio polo é il mio polo e che nessuno lo tocchi. A partire da lì sono pronto a discutere». Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, replica a distanza al pressing del premier uscente Mario Monti perchè faccia una scelta all’interno della sua coalizione per un’alleanza di governo. «Non c’è stato alcun accordo tra me e Bersani. Il tema delle alleanze è prematuro, verrà dopo il voto», aveva commentato poco prima Monti, concludendo che «Se Bersani è interessato, come ha dichiarato, a una collaborazione con le forze che rappresento
di Vittorio Nuti – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/gn6ha