Codacons, l’associazione dei consumatori presieduta da Carlo Rienzi, se da un lato ha deciso di aiutare i cittadini alle prese con l’Imu attivando un servizio telefonico (892.007) che consente ai contribuenti di ottenere in modo sicuro e veloce il calcolo dell'imposta da versare, dall'altro ha istituito un "Comitato nazionale vittime dell'Imu", al quale possono aderire tutti i cittadini italiani danneggiati dalla nuova imposta. Sempre Codacons ha notificato proprio la settimana scorsa un ricorso al Tar del Lazio in cui sostiene che "L'Imu è una imposta illegittima, poichè viola la Costituzione italiana" e chiede di bloccare i provvedimenti che hanno introdotto l’imposta in questione, partendo dalle delibere comunali di tre città: Roma, Catanzaro e Napoli. Nel ricorso si contesta innanzitutto come l’Imu, che è una “tassa di scopo”, sia stata decisa contro la legge e senza la previa individuazione delle precise opere pubbliche che l’imposta dovrebbe andare a finanziare, in palese violazione della normativa vigente. Codacons contesta poi il fatto che l’Imu vada a colpire, senza alcuna distinzione, ogni possessore di immobile, senza tenere conto della reale “capacità contributiva”, spesso decisamente bassa come nel caso di soggetti titolari di pensione e/o precari. Violato anche l’art. 47 della Costituzione Italiana, dal momento che l’imposta non solo costituisce un deterrente per l’accesso al risparmio popolare ma lo impedisce del tutto per coloro che sono proprietari di beni immobili!!! La Carta costituzionale, infatti, stabilisce che il risparmio, "in tutte le sue forme", deve necessariamente costituire oggetto di una specifica tutela da parte dello Stato ed il diritto all'accesso al risparmio ed alla proprietà della casa deve essere valutato su un ragionevole bilanciamento da parte del legislatore tra gli interessi costituzionalmente rilevanti. Una tutela del risparmio appare del tutto difficile laddove l'imposta va a ledere gli interessi dei pensionati e dei cittadini con un reddito medio e non va ad intaccare minimamente beni immobili posseduti dallo Stato, dalle Banche, dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni, dalle comunita' montane, ecc. “I provvedimenti impugnati - scrive il Codacons nel ricorso - devono ritenersi del tutto illegittimi in quanto lesivi dei primari principi costituzionali di imparzialità e di buon andamento dell’attività e dell’organizzazione amministrativa, laddove impedisce di fatto 'l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione'. Sia a livello statale che locale i provvedimenti ledono gravemente i diritti primari dell’individuo, che nella maggior parte dei casi si vedranno costretti a vendere i propri beni, magari alle Banche, che nonostante siano proprietarie di immobili prestigiosi sono esenti dal pagamento dell’Imu! Per quanto esposto appare evidente come l’Imu debba considerarsi un illegittimo prelievo coattivo, per la ragione che non considera la 'capacità contributiva' del cittadino”.
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Codacons, l’associazione dei consumatori presieduta da Carlo Rienzi, se da un lato ha deciso di aiutare i cittadini alle prese con l’Imu attivando un servizio telefonico (892.007) che consente ai contribuenti di ottenere in modo sicuro e veloce il calcolo dell'imposta da versare, dall'altro ha istituito un "Comitato nazionale vittime dell'Imu", al quale possono aderire tutti i cittadini italiani danneggiati dalla nuova imposta. Sempre Codacons ha notificato proprio la settimana scorsa un ricorso al Tar del Lazio in cui sostiene che "L'Imu è una imposta illegittima, poichè viola la Costituzione italiana" e chiede di bloccare i provvedimenti che hanno introdotto l’imposta in questione, partendo dalle delibere comunali di tre città: Roma, Catanzaro e Napoli. Nel ricorso si contesta innanzitutto come l’Imu, che è una “tassa di scopo”, sia stata decisa contro la legge e senza la previa individuazione delle precise opere pubbliche che l’imposta dovrebbe andare a finanziare, in palese violazione della normativa vigente. Codacons contesta poi il fatto che l’Imu vada a colpire, senza alcuna distinzione, ogni possessore di immobile, senza tenere conto della reale “capacità contributiva”, spesso decisamente bassa come nel caso di soggetti titolari di pensione e/o precari. Violato anche l’art. 47 della Costituzione Italiana, dal momento che l’imposta non solo costituisce un deterrente per l’accesso al risparmio popolare ma lo impedisce del tutto per coloro che sono proprietari di beni immobili!!! La Carta costituzionale, infatti, stabilisce che il risparmio, "in tutte le sue forme", deve necessariamente costituire oggetto di una specifica tutela da parte dello Stato ed il diritto all'accesso al risparmio ed alla proprietà della casa deve essere valutato su un ragionevole bilanciamento da parte del legislatore tra gli interessi costituzionalmente rilevanti. Una tutela del risparmio appare del tutto difficile laddove l'imposta va a ledere gli interessi dei pensionati e dei cittadini con un reddito medio e non va ad intaccare minimamente beni immobili posseduti dallo Stato, dalle Banche, dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni, dalle comunita' montane, ecc. “I provvedimenti impugnati - scrive il Codacons nel ricorso - devono ritenersi del tutto illegittimi in quanto lesivi dei primari principi costituzionali di imparzialità e di buon andamento dell’attività e dell’organizzazione amministrativa, laddove impedisce di fatto 'l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione'. Sia a livello statale che locale i provvedimenti ledono gravemente i diritti primari dell’individuo, che nella maggior parte dei casi si vedranno costretti a vendere i propri beni, magari alle Banche, che nonostante siano proprietarie di immobili prestigiosi sono esenti dal pagamento dell’Imu! Per quanto esposto appare evidente come l’Imu debba considerarsi un illegittimo prelievo coattivo, per la ragione che non considera la 'capacità contributiva' del cittadino”.
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