Il tour mediatico del leader del Popolo della Libertà Silvio Berlusconi prosegue, sbarcando alla 7, ospite di Lilly Gruber. Nuovamente protagonista di un altro diverbio e scontro con la conduttrice e giornalista di Otto e Mezzo che fatica a frenare la verve del Cavaliere che poco tollera interruzioni, critiche o anche solo richieste di approfondimento dei temi trattati. È la prima volta arriva sugli schermi della 7 ma il copione è già conosciuto: o con o contro, o lo si osanna o si irrita, brontolando vivacemente. La padrona di studio evidenzia che è anche la prima volta che fa una campagna elettorale senza esssere ufficialmente il candidato Premier ma, la cosa pare non turbarlo affatto:” Tutte queste cose in questo momento sono molto lontane da me, perché sono diventato nonno per la settima volta”. Seguono dettagli sul nuovo nato, omaggio generoso del Cavaliere che, sorridendo introduce la sua conversazione dando, come ci ha abituati da tanto, una piega tutta personale al concetto di intervista. Ma la Gruber, non si entusiasma alla vicende familiari di Berlusconi e riporta il confronto sulla via che più interessa agli italiani chiedendo il perchè non sia più il candidato Premier. “Sono io che ho avanzato questa proposta – dichiara – che ha facilitato il lavoro della Lega perchè, come ho più volte ricordato, il potere del Presidente del Consiglio con l’attuale Costituzione si riduce a quasi a nulla, può solo redigere l’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, mentre invece il ministro dell’economia e dello sviluppo può agire in profondità ed è quello che si deve fare”.
Berlusconi punta la 40% dei voti degli italiani, bissando il successo precedente per “riformare l’architettura delle decisioni, per modernizazre il paese
con la rivoluzione liberale, come avevo promesso ma non ho potuto attuare a causa dell’opposizione parlamentare che modifica i decreti, li impugna e poi inderogabilmente li abroga, succede sempre così alle leggi che non piacciono, tutte le riforme fondamentali non siamo riusciti a farle perché la procedura non consente di raggiungere risultati”. L’ospite d’onore ora, si sente a suo agio, ha rotto il ghiaccio, morde il freno, cambia tono e parte con il monologo dei suoi argomenti preferiti :”bisogna convincere gli italiani a smettere con il disgusto e la delusione nei confronti di questa politica e dei politici, devono andare a votare e gli elettori del ceto medio e quelli moderati non devono disperdere i voti nei piccoli partiti ma concentrarli sulla grande forza popolare rappresentata dal PdL che, soltanto avendo la maggioranza assoluta potrà in Parlamento votare le riforme costituzionali per realizzare i punti del programma”.Il personaggio nonostante sia vittima di menzogne e congiure cerca invano di far capire all’elettorato che nell’ipotesi della sua rielezione ci sarà una rivisitazione completa della tassazione, ridotta drasticamente, ovvio, per far si che “il Nord produca il 25% i più del suo fabbisogno che elargirà alle regioni meno fortunate del Centrosud. Siamo in campo per vincere le elezioni, contro il nostro avversar
io, il PD, che si ritrova come nel 1994 ad avere probabilità di vittoria, cosa che riteniamo non sia positiva. Temiamo molto l’avvento di questo partito al governo del paese per tutta quella eredità d’invidia che si porta dietro”. Dopo il solito: meno tasse per tutti , arriva anche l’abolizione dell’Imu per le prime case ad eccezione di quelle di lusso, sostituita con un’imposta sul gioco, sul tabacco, sul lotto e sull’alcool che risanerebbero, con un colpo di bacchetta magica, l’economia italiana. Irritabile al massimo nei confronti dello spread che “va spiegato agli italiani, che il calcolo è sbagliato perché quando mi dimisi il costo degli interessi era dello 0,31 per centro inferiore rispetto a quello che abbiamo pagato nell’anno del governo tecnico. I governi non influenzano gli andamenti degli interessi lo spread è sceso perché si sono modificate condizioni internazionali”. L’irritazione è palese e aumenta con il tono della voce che deve assolutamente spiegare che ” per colpa della speculazione le aziende non possono reggere la concorrenza, succede che chiudono, una situazione che non può continuare a meno che la Banca centrale Europea si faccia garante oppure dovremmo uscire dall’euro e tornare alla propria moneta nazionale. È una prospettiva necessaria, non auspicabile, ma per evitarla la Banca centrale dovrà garantire. Dire che lo spread è colpa del nostro governo è una mascalzonata!”Nel bene o nel male Berusconi è la persona che ha più segnato la storia patria degli ultimi venti anni, da circa un mese è tornato alla guida del centro destra riconquistando la ribalta dela scena politica e mediatica. Sono molti gli errori e le debolezze che gli italiani rimproverano al fondatore di Forza Italia: le disavventure giudiziarie, le mancate riforme, l’offuscamento dell’immagine internazionale, la vita privata e la selezione della classe politica. I tempi e l’Italia sono cambiati. Pochi i rimasti che confermerebbero il voto al PdL, eppure il Cavaliere non ha dubbi ” Noi siamo passati dal 14% al 21% e la somma del centro destra è al 31% abbiamo solo da conquistare i delusi del PdL del 2008 ma, pensiamo sia abbastanza facile farli tornare a casa, quindi, noi siamo condannati a vincere e io sono qui per quello”.
A nulla valgono le condanne giudiziarie per frode fiscale a far si che si ritiri dalla vita politica, perché Lui non perde tempo a pensare alla possibilità di una condanna definitiva: “Non credo che succeda e non perdo tempo a pensarci. È una sentenza basata sul nulla, nella mia storia si vede chiaramente chi è il perseguitato e chi il persecutore”. Vani i tentativi della Gruber di ricondurlo ad altri temi, rimproverata aspramente: ‘’vedo che non sente le cose che dico, le darò il numero del mio otorinolaringoiatra’’ – ‘’Il suo modo di fare Tv non è obiettivo, ha usato il tempo solo per gli attacchi, non credo che giovi al suo ascolto e alla considerazione che di lei possono avere i telespettatori’’ – ‘’E quando le ho detto che sono diventato nonno per la settima volta non mi ha neanche fatto gli auguri’’ – rimane, seduto sulla scomoda sedia, fino alla fine ma, spavaldamente ci rinvia al suo prossimo appuntamento televisivo, quello nell’arena di Santoro. Dritto in bocca al leone Travaglio!