Donne ancora vittime di violenze, autori quasi sempre italiani. Nonostante la stampa collega il fenomeno ad autori stranieri negli ultimi casi abbiamo avuto la conferma che la nazionalità straniera appartiene sopratutto alle vittime. Di un autore si sa già che è italianissimo.
Due posti “bene” d’Italia da ragazzi altrettanto “bene”. Pare che la stampa non sappia spiegarlo ma che sia sempre in prima linea ad esibire i conti in banca dei carnefici per incitate l’opinione pubblica a dubitare che lo stupro sia accaduto.
Nel primo caso si tratta di un minorenne. I pregiudizi mediatici sono devastanti. Un minorenne dalla quale la stampa non si da tregua e non riesce a capire come possa aver compiuto una simile cosa se possiede soldi e nazionalità italiana.
In realtà si tratta di un minorenne, cresciuto con le stesse immagini sessiste dalla quale si nutre il “popolino” (sopra la più famosa). Immagini molto invasive nel nostro Paese e non esenti nemmeno dagli stessi mezzi di comunicazione che poi non sanno spiegarsi come facciano ad accadere simili attrocità.
Le due vittime che sicuramente vivranno in una società dove la condizione femminile sicuramente è migliore della nostra erano ignare di tutto.
Inoltre, cresciute con lo stereotipo dell’italiano latin lover, l’amante galante esaltato dai mass-media che hanno esportato questo mito oltre mare, hanno introiettato un idea sbagliata del vero italiano. Alcuni uomini italiani si fingono playboy ma sarebbero solo violenti e misogini. Berlusconi ne è un esempio, seguono le cronache che ci comunicano che fine fanno ogni giorno le ex in Italia.
…e anche sconosciute, uccise solo per il fatto di essere nate donne. Qui l’autore è straniero ma il femminicidio non sarebbe avvenuto se le forze dell’ordine italianissime non lo avessero evitato in tempo per ordine di una donna (la madre) che non è stata ascoltata. Anzi, è stato perfino realizzato un linciaggio mediatico contro la stessa e la sua ex per provare l’innocenza del ragazzo.
Per i giornali poi, questi giornali, ammasso di carta straccia, dare appoggio a tutti quelli che si macchiano di reati contro le donne pare sia un diritto sacrosanto. Nel caso dello stupro a Capri pare che si sia parlando di uno stupro d’élite valutabile economicamente.
Questi giornali che poi allegano ad un articolo così tragico immagini di ragazze semi nude e ammiccanti. Questa è una conferma quanto la cultura dello stupro è sostenuta in italia.
Le immagini allegate nell’articolo sarebbero un modo per provare il pensiero filoberlusconiano dello stupro come “omaggio alle bellezza” o per mettere a dura prova la credibilità della vittima?
Parlare di un fatto così vergognoso e poi inserire una foto simile a me sembra come se si stia appoggiando la cultura dello stupro.
Come fa la miriade di immagini sessiste che invadono le nostre reti televisivi e le nostre strade. Quelle che incitano a montarci a costo zero.
E intanto l’escalation di violenze non solo è inarrestabile ma continua a progredire indisturbata e appoggiata dalla nostra cultura.