A cura di: Scare82
Diciamolo dall’inizio. Oggi si è fatto un pezzo di storia del calcio spagnolo. Il duopolio Real Madrid/Barcellona sulla liga è stato rotto dai Colchoneros di Simeone. L’Atletico è riuscito a conquistare il titolo della stella (decima Liga vinta). L’ultimo titolo vinto da una squadra che non sia una delle due superpotenze risale al campionato 2003/04 quando il Valencia di Benitez vinse sia il campionato che la coppa UEFA.
L’Atletico Madrid non vinceva il titolo dal 1995/96, dove Simeone, allora venticinquenne, guidava il centrocampo dei Bianco Rossi con la solita grinta. Ma la stagione dell’Atletico non finisce qui. Infatti Villa e compagni devono ancora giocare la finale di Champions League contro i rivali cittadini del Real con la possibilità di trasformare una stagione magica in una storica per il secondo club di Madrid.
Per Simeone si tratta del quarto titolo sulla panchina dell’Atletico. Infatti l’Argentino ha guidato la squadra anche alla conquista dell’Europa League nel 2011/12, della Supercoppa UEFA nel 2012 e della Coppa del Re del 2012/13. In generale è il terzo campionato vinto da allenatore dopo i successi in Argentina con Estudiantes (Apertura 2006) e River Plate (Clausuta 2008). Simeone ha sempre dichiarato di voler alllenare (e vincere) tutte le squadre europee con cui ha militato da giocatore, quindi i tifosi del Siviglia, della Lazio e dell’Inter sperano di poter vedere un giorno l’argentino seduto sulle rispettive panchine.
Il miracolo dell’Atletico è ancora maggiore se si pensa alle campagne acquisti faraoniche fatte da Barcellona e Real la scorsa estate. Sono arrivati giocatori del calibro di Neymar e Bale, mentre l’Atletico ha puntato su Villa per sostituire Falcao emigrato nel Principato di Monaco. Simeone è riuscito a mettere insieme una rosa equilibrata, grintosa, giovane e tecnica. Naturalmente l’esplosione di Diego Costa (27 gol in campionato, 36 in stagione) ha aiutato tantissimo. Ma il merito anche qui va all’argentino che ha puntato ciecamente sul bomber naturalizzato spagnolo dopo qualche stagione deludente (Costa è di proprietà dell’Atletico dal 2007, e il massimo che aveva fatto prima di questa stagione sono stati 10 gol in campionato).
Difesa di ferro, la migliore della Liga con soli 26 gol subiti, guidata in porta dal giovane portiere belga di proprietà del Chelsea (e sicuro caso di mercato della prossima stagione) Courtois. Davanti a lui hanno spesso giocato i brasiliano Miranda e Luis (esclusi a sorpresa dalle convocazioni del Brasile), l’uruguagio Godin (autore del gol titolo nel pareggio dell’ultima giornata di campionato), il belga Alderweireld (prelevato l’estate scorsa dall’Ajax), lo spagnolo Juafran. In rampa di lancio per la prossima stagione ci sono il giovane uruguagio Giménez e l’altrettanto giovane spagnolo Manquillo. A centrocampo Simeone ha puntato molto sugli spagnoli Mario Suárez, Koke (giovane e molto richiesto dai Top Club europei), Raúl García e Gabi (capitano della squadra e prodotto delle giovanili), sul turco Turan, sul portoghese ex juventino Tiago e sull’uruguagio Rodriguez. A gennaio la società ha optato per prendere in prestito due giocatori di fantasia ex conoscenze dela calcio italiano: Diego e Ernesto Sosa. In attacco la coppia titolare è stata senza dubbio David Villa (autore di 13 reti) e Diego Costa (vice capocannoniere del campionato). Un onesto Adrian completa il reparto.
I tifosi sperano che in estate la società sappia resistere all’assalto dei club rivali ai gioielli di famiglia (Diego Costa, Koke, Miranda, Luis e Alderweireld su tutti, oltre a Simeone stesso) o al limite a sostituirli degnamente come è perfettamente riuscito negli scorsi anni (l’Atletico ha venduto giocatori del calibro di Forlan, Aguero e Falcao solo per fare tre nomi).
Che la festa abbia inizio. Anzi no, c’è ancora una finale da giocare e vincere con la grinta e la caparbietà che ha contraddistinto la squadra in questa stagione.