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L’ incubo dell’uomo desto

Creato il 27 marzo 2013 da Davideciaccia @FailCaffe

di missannanever
Peggio dell’insonnia c’è solo una notte piena di incubi. Sia durante il sogno che durante la veglia i pensieri affliggono la mente, ma le riflessioni a mente lucida, per quanto tremende esse siano, sono sempre più controllate perché frutto di raziocinio. L’oscurità del sonno, dopo che sono state deposte le armi sensoriali con cui affrontiamo la quotidiana conoscenza, è più profonda e impenetrabile di una semplice stanza buia in cui ci giriamo e rigiriamo senza riuscire ad addormentarci. Si svela a noi una dimensione interiore di cui siamo raramente spettatori. l'incubo Fussli

Heinrich Füssli dà corpo a questa dimensione onirica nella sua opera “L’ incubo”: ciò che noi con i nostri occhi aperti osserviamo nel dipinto è il mondo che si manifesta e che possiamo vedere realmente solo ad occhi chiusi. L’ arte diviene il mezzo con cui indagare sulla natura dell’ uomo e la ricerca estetica della bellezza e della perfetta composizione viene posta in secondo piano. In una cupa stanza illuminata soltanto da un debole riflesso di luce di uno specchio emerge il candore di una fanciulla che espone alla notte il petto e il collo; un folletto deforme dalle orecchie a punta è accovacciato sul corpo esanime della ragazza; irrompe nella scena un’enorme testa di cavallo  dagli occhi bianchi.

L’ autore si era ispirato ad una leggenda inglese ( “Nightmare”, incubo, night = notte, mare = cavalla, giumenta ) che narrava di un piccolo demone a cavallo che vagabondasse di notte per turbare il sonno di giovani donne.

incubi

La cavalla è cieca e impazzita, senza guida poiché senza cavaliere, quindi non salvifica, sta annunciando il vuoto. Simbolo di desiderio dirompente e incontrollabile il cavallo rappresenta  l’inconscio che, durante la notte, può prendere vita per ottenere quello spazio che durante la veglia il nostro conscio non gli concede. Su questo orientamento molti hanno individuato nella giumenta la  paura della totale possessione data da un desiderio sessuale molto forte, desiderio inconscio, dirompente in un corpo fragile quale  è  appunto quello del soggetto dormiente. E’ la paura di qualcosa che appartiene all’uomo, ma è difficile da controllare ed accettare come parte integrante del nostro essere.

Incubo_Fussli

I terrifici guardiani protagonisti del quadro arrivano da un mondo in cui bene e male convivono indistinti. Il piccolo folletto è a cavallo di desideri, paure, pensieri che vengono da un luogo molto lontano ma che ci appartiene. Sorge così spontaneo chiedersi chi sia il vero mostro, ovvero, quale sia il vero demone malvagio: quello a cavallo della giumenta dagli occhi bianchi o quello che arriva da un luogo molto più vicino come la nostra quotidianità?  Probabilmente è meno spaventoso all’aspetto ma tanto più pericoloso quel folletto che giunge dalla normalità di tutti i giorni e cavalca il nostro Io cosciente. Le consuetudini e la quotidianità  sono mostri molto più crudeli che ci rendono terrorizzati da quelle creature, orrende ma non necessariamente cattive, che arrivano da lontano con i loro cavalli impazziti.

 


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