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L’indiscrezione: Perri mollato dai suoi grandi elettori, centrodestra in stallo ma non sconfitto in partenza

Creato il 25 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Il sindaco Oreste Perri ritroverà la libertà perduta, dalle voci che si rincorrono con insistenza dentro e attorno palazzo comunale. Di listone Perri si parla e di ricandidatura si parla sempre meno per i cattivi risultati dell’amministrazione, al punto che gli stessi Piva e Arvedi non considererebbero un giorno radioso quello di una eventuale ricandidatura del sindaco. Che si fa allora? Ci si guarda intorno, sperando che maturi una nuova offerta politica da abbracciare al volo. Perri perde la fiducia, si dice, dei capatàz della Cremona reazionaria e conservatrice, ma non è detto affatto che con questo il centrodestra debba perdere per forza, al di là di sondaggi non molto credibili che vengono messi in circolazione. La delusione del mondo culturale è forte come quella dell’ordine degli architetti per il Pgt, mentre l’urbanistica del vicesindaco Malvezzi incontra critiche su critiche, non solo da parte del centrosinistra. Il crollo di Formigoni, per quanto lento – ma accelerato dalla scossa della Lega Nord stamattina – dà una spinta a un riposizionamento in vista di elezioni che richiederanno una preparazioni assai ardua, sia per il centrodestra che per il centrosinistra.

Il declino dell’asso olimpionico Perri costringe anzi il centrosinistra a misurarsi con un’alternativa che avrà ancora un aspetto nuovo, dopo tasse e critiche in diversi settori.

Il Comune non è riuscito a esprimere una linea forte e chiara, a prendere in mano le redini della città nei momenti critici, come nel caso Tamoil, e non ha avuto una forza di mediazione autorevole sul caso Arvedi.

Troppe polemiche, troppe tasse, troppe liti interne, ma anche un’impossibilità di fondo di prendere il chiaro sopravvento sugli avversari nei momenti critici. Assessorati in ordine sparso, scarso lavoro di squadra, competenze chiuse l’una rispetto all’altra, difficoltà evidenti, malgrado la chiara buona volontà.

Il centrosinistra da parte propria ha poco da godere. La candidatura del giudice Beluzzi, nel 2009, è tramontata dando un colpo violento al Pd. Riusciranno ora le due coalizioni o quel che ne sarà (il centrodestra perde molti consensi, il centrosinistra non decide ancora ufficialmente il proprio profilo) a recuperare un rapporto fecondo con la società civile?

p.z.

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