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L'inno alla gioia di una donna del Novecento

Da Anna
L'inno alla gioia di una donna del Novecento
Il tema: è la storia di un'anima (e di un corpo, qui del tutto inscindibili) che attraversa il Novecento con la coscienza e la volontà di essere assolutamente se stessi, costi quel che costi: solitudine e amarezza, incomprensione e violenza. Modesta nasce, povera, il 1 gennaio del 1900 e da allora si potrebbe dire, altro non fa che costruire, pezzo per pezzo, errore dopo errore, la propria persona. Senza tralasciare nulla, s'intende, ma anzi provando sulla sua stessa pelle, le mille possibili varianti che la vita ci sottopone ogni giorno, indifferente alle mode dei tempi, al giudizio della gente, alle regole codificate da altri, alle consuetudini sociali, sessuali e religiose. Ne esce il ritratto di una donna, che come il Siddharta di Hermann Hesse, è "una stella fissa che segue il suo corso", capace di leggersi dentro fino al fondo e con la stessa gioia impietosa abbracciare gli altri, di conversare con la morte e le tradizioni e liberare le forze inespresse del femminile, di ballare da sola e accettare la sua parte, coraggiosa e responsabile, senza mai essere fiera e appagata. Non più grande e piccola storia a contrapporsi e svelarsi a vicenda, quanto la necessità del protagonismo assoluto di ciascuno e la speranza di un mondo non più fatto da comprimari e gregari, ma da figure a tutto tondo, mai vinte, mai dome, neppure dalla morte. Il canto che si leva è perciò alla diversità del femminile, ma senza nessuna alterigia, come un dato di fatto.
Perché leggerlo: perché è un inno alla gioia. Alla gioia più semplice che ci sia, quella data dalla coscienza e dalla serena accettazione della propria esistenza e con questa quella di tutti, cose e persone, che, comunque sia, collaborano a rendere ragione di una felicità che non può a nessun titolo esserci strappata. Il Novecento, secolo di tragedie orribili e ingegno altissimo, si svela così da un'altra angolazione e le vicende che lo interessano, guerre e rivoluzioni, scienza e tecnica, arte e filosofia hanno le stimmate di una donna, Modesta, che ne riassume le speranze e la volontà di

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