L’insegnamento della ragazzina Rita Atria

Creato il 26 luglio 2010 da Liscadpesce
Era una ragazzina Rita Atria, ma nonostante le sua età aveva tanto da insegnare a molti di noi! Aveva avuto il coraggio di ribellarsi, di schierarsi contro l’organizzazione che le aveva portato via l’amato fratello. Di schierarsi contro i suoi compaesani, i suoi amici, persino la sua stessa famiglia!
Era stata costretta a lasciare tutto quello che per 17 anni era stata la sua vita, per ricominciare da capo, da sola. Ma in qualche modo aveva trovato la forza per andare avanti, aveva trovato un secondo papà che l’aveva accudita, aiutata, la faceva sentire al sicuro. Ma un maledetto 19 Luglio quella figura, quel fondamentale spiraglio di luce rimasto a Rita, fu spenta, e con lui si spense l’unica speranza nella quale la giovane testimone aveva riposto ogni fiducia…
Rita Atria si gettò dalla finestra dell’appartamento nel quale si nascondeva a Roma il 26 Luglio 1992. Non riuscì a reggere il peso della disperazione, sopraggiunta dopo la barbara uccisione del “suo” Paolo Borsellino.
Proprio ieri mi è capitato di imbattermi in alcuni commenti riguardanti la notizia dell’arresto per favoreggiamento di un imprenditore milanese reo di non aver denunciato le estorsioni subite da clan mafioso e di averle negate una volta che queste erano state scoperte. E’ con stupore che ho dovuto constatare come molte persone ritengano sbagliato questo provvedimento, giustificando il comportamento di chi decide di nascondersi dietro il silenzio pur di non rischiare ritorsioni. Certo mettere in gioco se stessi e la propria famiglia non è una cosa facile, ma se ognuno di noi cede alla paura o peggio alla vigliaccheria aspettando che sia qualcun’altro a risolvere la situazione, allora non riusciremo mai a sbarazzarci di questi gruppi di criminali che proprio su questo modo di reagire alle difficoltà delle persone hanno fondato il loro successo;
Rita Atria, a 17 anni, l’aveva capito:
“Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici; la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci”
La mafia siamo noi e il nostro modo di comportarci… Parole che fanno riflettere! Rita con la sua decisione di collaborare con le istituzioni aveva fatto quel passo: aveva deciso di comportarsi nel modo giusto, di dire basta ad una vita passata facendo finta che la mafia non esistesse e di ricominciare da capo. Rimase sola, perchè nessuno, nemmeno sua madre, ebbe il coraggio di seguirla.
Ancora oggi, in un paese dove i giovani credono sia giusto non denunciare piuttosto che rischiare, Rita è sola. Se non vogliamo che imprese eroiche come la sua siano state inutili dobbiamo sforzarci di cambiare anche noi, di avere coraggio e dire basta ai compromessi, alle scorciatoie e a quei vantaggi ricevuti a scapito della libertà o del rispetto degli altri…
A 18 anni dalla sua triste fine voglio ricordare Rita Atria con questo filmato nel quale vengono lette le bellissime parole con cui la giovane concluse il suo tema di maturità:

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