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L'insostenibile inflessibilita' del fisco

Creato il 09 luglio 2011 da Bagaidecomm @BagaideComm
L'INSOSTENIBILE INFLESSIBILITA' DEL FISCOL’ultima notizia ci giunge da Genova: un vecchio malato di Alzheimer, una multa pendente di 63€, una casa ipotecata e poi andata perduta. Una vicenda di 5 anni fa, una causa ancora oggi pendente sulla testa dei figli. E’ solo questo uno dei tanti casi che privati e piccole-medie imprese in difficoltà denunciano da anni, nei confronti di Equitalia SpA (ex Gestline), la società pubblica incaricata della riscossione di tributi statali e locali sia attraverso iscrizione a ruolo, sia non da ruolo. Una serie di abusi, di totale mancanza di buon senso nel rapporto ente pubblico cittadino; il pugno duro della legge, la lunga mano della riscossione. L’inadempimento dell’obbligazione tributaria e il susseguente avviso di accertamento (che con il d.l. 78/2010 è diventato titolo esecutivo, ossia titolo idoneo per esercitare un’esecuzione forzata nei confronti del debitore moroso) è quanto di più “letale” possa oggi offrire il panorama giuridico italiano. Mossa dal bisogno di garantire le entrate necessarie a tenere in piedi il tanto deficitario bilancio pubblico, l’Agenzia delle Entrate (coadiuvata dal suo braccio destro Equitalia, appunto) pare non trovare alcuna sorta di “umanità”, nemmeno a casi di palese difficoltà. La domanda che ci possiamo porre è però un’altra: ha senso essere così “efficientinei confronti della maggior parte dei contribuenti italiani onesti, quando poi si abbuonano debiti (somme non pagate +interessi +spese riscossione) e si transige con evasori e furbetti? Ha ricadute positive sul bilancio pubblico perseguitare (nel vero senso del termine) chi versa in oggettive situazioni di difficoltà economico-finanziaria (incidendo perlopiù interessi di mora e spese amministrative: tempo fa IlSole24Ore ha calcolato che talvolta basta 1€cent di debito fiscale enti pubblici per vedersi recapitare una cartella di pagamento di oltre 200€)? In questi casi, pare proprio che le sanzioni amministrative non seguono di pari passo i principi giuridici in tema di proporzionalità della pena e del suo fine rieducativo (campo penale, quindi). Abbuonare debiti tributari, infliggere sanzioni irrisorie rispetto alle possibilità aiuta a creare nell’evasore un senso di giustizia sociale? Vessare il piccolo-medio contribuente aiuta a creare un senso comune di giustizia della contribuzione (art. 53 Cost.)? Nel 2010 il legislatore ha innalzato a 8.000€ la soglia minima di esposizione verso il Fisco che legittima l’esecuzione forzata (ipoteca di beni immobili), rispetto ai 1.500€ precedenti. Una casa, una vita di sacrifici, che per 8.000€ di debiti vanno in fumo. Ha senso, è giusto, tutto questo?
S. Beccardi

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