Magazine Cinema

l’insostenibile leggerezza degli academy award / 7

Creato il 25 febbraio 2013 da Albertogallo

argo

La buona notizia è che, una volta tanto, non ha vinto un film del cazzo: Argo, per quanto, secondo me, un po’ sopravvalutato, è un bel film, e aggiudicandosi l’Oscar come miglior pellicola dell’anno ci consegna anche un nuovo Autore con la A maiuscola: Ben Affleck. E chi l’avrebbe mai detto! L’ex fidanzatino di Jennifer Lopez, l’ex belloccio di film non proprio indimenticabili come Amore estremo, Bounce e Pearl Harbor, l’ex uomo inutile che persino i Griffin prendevano pesantemente per il culo. Insomma, una carriera in grande evoluzione artistica, e di questo dobbiamo rendergli merito. Argo si aggiudica anche le statuette per la miglior sceneggiatura non originale e per il miglior montaggio.

La brutta notizia, invece, è che il film più premiato dell’anno risulta essere Vita di Pi di Ang Lee (regia, colonna sonora, fotografia, effetti speciali): ho già detto mille volte che questo regista taiwanese è secondo me la più grande bufala del cinema contemporaneo, ma la cosa veramente fastidiosa è che tutti questi premi non sono altro che l’ennesima dimostrazione di quanto anche l’industria culturale, come qualsiasi altra industria, sia dominata da squallide logiche di mercato, dove a vincere è sempre l’elemento economicamente più forte (la Cina, per intenderci). In ogni caso non ho visto il film e probabilmente mai lo vedrò, magari poi è un capolavoro e sto scrivendo cazzate.

85th Annual Academy Awards - Backstage

Ma torniamo alle buone notizie. Che per me hanno i volti della adorabile Jennifer Lawrence, premiata come protagonista in Silver Linings Playbook, ancora inedito in Italia, e del geniale Christoph Waltz, al suo secondo premio come miglior attore non protagonista per un film di Quentin Tarantino. A proposito di Tarantino: pure lui fa il bis nella stessa categoria, vincendo di nuovo l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale a quasi vent’anni (vent’anni!) da Pulp Fiction.

Grande deluso della notte degli Oscar risulta quindi essere il buon vecchio Steven Spielberg, che con il suo Lincoln (ben 12 nomination) non si aggiudica alcun premio personale ma permette all’enorme Daniel Day-Lewis di vincere la sua terza statuetta come miglior attore protagonista (superando quindi persino Jack Nicholson, che ne ha vinte tre pure lui ma una come attore non protagonista).

Un’edizione degli Oscar contraddistinta da – per lo più – piacevoli conferme, dunque. Persino Ben Affleck, che pure con Argo ha fatto un evidente salto di qualità, aveva già vinto tanti anni or sono – in comproprietà con Matt Damon – un Academy Award alla miglior sceneggiatura originale (per Will Hunting di Gus Van Sant).

Nessun premio per il cinema italiano e nemmeno, tanto per cambiare, per il mio/nostro adorato Wes Anderson, che era candidato per la sceneggiatura originale di Moonrise Kingdom e io un po’ ci speravo.

Alberto Gallo



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :