Quando si spegne l’interruttore della memoria è l’inizio della fine. Per noi e per i nostri cari.
Ma ora nuove speranze giungono da medici e scienziati.
Un nuovo interruttore principale, in grado di recepire un potente farmaco capace di invertire il decadimento cerebrale, facendo recuperare la memoria di individui anziani, riportandola allo stato di efficienza giovanile, è stato scoperto nel cervello dei topi.
Questo potente farmaco, il Vorinostat, è già usato nella cura del cancro ematico, ma può rendersi utile per la cura delle demenze senili che riguardano il cervello in età avanzate.
Ma gli scienziati ritengono che un simile interruttore sia presente anche nel cervello umano, ciò che aprirebbe grandi aspettative di una più lunga e migliore esistenza per milioni di anziani nel mondo affetti dal morbo di Alzheimer e da altre malattie genericamente denominate come “decadimento senile”.
Il Dr Fischer, dell’istituto Europeo di Neuroscienze, di Gottingen in Germania, è riuscito a identificare una proteina , (in codice H4K12) responsabile della memoria, nel cervello dei topi.
Un medico americano, il Dr Sweatt, in un articolo di commento, ha aggiunto che riuscire ad attaccare adeguatamente tale proteina, trattandola con adeguati farmaci, significa restituire alla memoria le sue capacità rigenerative.
Gli scienziati sono convinti che nell’arco dei prossimi dieci anni le cure dovrebbere essere pronte anche per il cervello umano.
Questa è la strabiliante scoperta riportata dalla prestigiosa e affidabile rivista scientifica Science.
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