Quando un giocatore muove dalla tua squadra ad un’altra, subisce nel personalissimo cartellino del tifoso la degradazione da ‘forte’ a ‘pippa’. Se poi il calciatore in questione passa ad una squadra odiata, può diventare ‘bidone’, se non ‘porco’. La tentazione di applicare tale comportamento al brasiliano difensore Lucio è forte, fortissima. Eppure, nell’ultimo anno, l’anziano giocatore ne ha combinate di ogni, riuscendo nell’arduo compito di diventare una delle cause di una stagione piacevole come un ghiacciolo nel culo in pieno dicembre.
Quindi su con la vita, cari amici inter-tristi: ci siamo sbarazzati uno che se fino a qualche anno fa veniva soprannominato ‘O Cabalho’, ora non è altro che un ronzinante avvizzito. Però è dura vederlo passare alla Juve, l’odiata Juve, alla quale Lucio racconterà tutti i segreti dello spogliatoio nerazzurro: Svelerà a Conte che Cambiasso ha intenzione di farsi il trapianto di capelli usando le sopracciglia di Recoba, che il presidente ancora conserva gelosamente. Spiegherà gli schemi di Stramaccioni (il 4-3-1-2, l’albero di Natale e il ‘fate come vi pare, vi aspetto al baracchino delle porchette’) e racconterà i riti del ritiro della Pinetina, compreso il segreto della vitalità di Zanetti: una flebo di viagra e guaranà che il capitano si inietta prima delle partite mentre guarda la replica di Rimini-Juve 1-1.
Lucio verrà con ogni probabilità sostituito da Silvestre. Uno calmo e pacioso, che potrà avere sulla tranquillità dello spogliatoio lo stesso impatto che ha avuto sulle coronarie di Galliani la finale di Istanbul. Ce ne voleva uno così. Moratti sentiva evidentemente la mancanza di Materazzi e Kily Gonzalez, solo per citare gli esempi più significativi. Sul fronte altri acquisti siamo fermi. D’altronde con il grande Palacio siamo a posto no? Che angoscia.
Alessandro Oliva
@aleoliva_84