
Allora, andiamo con ordine.
Uno. Nel 2013 i Papi - sì, quel papa lì, quello tedesco - si dimettono e, siccome, la chiesa è ggiovane e global-friendly ne hanno importato uno argentino che è diventato l'idolo delle pre-pubescenti e il nuovo lìder maximo della sinistra italiana di destra che viene nelle mutande quando gli spifferano che c'è un sudamericano da tenere d'occhio.
Due. Magari ce lo siamo dimenticati ché tanto sono ormai alla stregua di optional, ma voi tutti siete andati a votare, ragazzi: quest'anno, checché voglia significare il fatto che oggi avete un governo DC guidato da Letta, siete andati a votare e, almeno buona parte di voi, ha votato Grillo e Casaleggio, lanciando un grido disperato bello netto: ma se siamo arrivati al punto di votare uno come Grillo, cos'altro si deve fare per farvi capire che così non ne possiamo più? (Ai posteri l'ardua sentenza, dato che mo c'è tutto 'st'hype per Renzi che io dico boh.)
Tre. Nel frattempo il Berlusconismo (ehssì, dovete saperlo: col tempo la faccia colorata di siliconi posticci e iniettata di abbronzante si è dilatata oltre qualsiasi legge fisica ed è divenuta, a statuto e pro forma legis, una vera ideologia) è stato condannato dalla magistratura a pagare per essere stato il più amato da metà degli italiani negli ultimi quindici anni (alla faccia della ben più insospettabilmente fascista Barilla) e, nell'attesa di scontare l'aurea sentenza, si appresta ad assumere nuove forme imbracciando forconi e assurgendo a nuova famiglia Savoia.
Va bene. Ora beccatevi i film.

only god forgives di Nicholas Winding Refn

django unchained di Quentin Tarantino

la vita di adele di Abdellatif Kechiche

the hangover part III di Todd Philips

evil dead di Fede Alvarez

pain & gain di Michael Bay

viva la libertà di Roberto Andò

prisoners di Denis Villeneuve

stoker di Park Chan-wook

l'arte della felicità di Alessandro Rak

the last stand di Kim Jee-woon

the world's end di Edgar Wright

this is the end di Seth Rogen & Evan Goldberg






