Nell’ambito di un Progetto (riscrivere un brano biblico a piacere allo scopo di metterne in evidenza tutta l’attualità ai nostri giorni), voluto dalla Pastorale della Cultura e dalla Facoltà Teologica di Torino, un “qualcuno” ha raccolto la sfida e così ci racconta, a partire dalla Genesi, tutto il fascino dell’alba del mondo.
All’origine della creazione - precisa- Gian Luca Favetto- dico che c’è Dio e non il Big Bang e la differenza è che il Big Bang è scienza e spiegazione. Mentre Dio è poesia e mistero. E’ opera che a sua volta crea ed è creata.
E, allora, mi sono messo- continua il nostro – alle spalle di una bambina di tredici anni di nome Benedetta Pazienza.
Ella è seduta ancora adesso alle spalle di un libocedro su una riva scoscesa. In basso scorre un torrente piuttosto rumoroso. Davanti ha un’infilata di tigli. Non lontano, un bruco, la larva di un’Acherontia atropos…
E da una grotta alle sue spalle le ho tirato fuori una voce. E’ una voce che, in sette giorni, riposo compreso, passando attraverso lei, diventando un’unica cosa con lei, rifà il mondo.
E’ un mondo di “io”.
In questo apostrofo fra la D generatrice e l’io, è la grandezza di Dio che parla. E’ la sua poesia.
E io- conclude Gian Luca Favetto – ho provato a seguirla quella voce. Quanto detto e scritto sono solo le tracce del mio cammino.
Il Progetto nella sua interezza, a maggio, sarà presentato al Festival Biblico di Vicenza e a, settembre, a Torino Spiritualità.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Inviato il 01 aprile a 13:43
Anche il saper scrivere è partecipare della creazione...