… e uomini, donne e bambini indossano maglioni più caldi e si godono il tepore delle proprie case. E gli animali? C’è chi si prepara per il letargo e chi apprezza in modo assai più creativo il conforto di un riparo caldo.
Quando l’orso comincia ad intrecciare rami e tronchi per costruirsi una casa invernale, i suoi amici, il maiale, la gallina, lo scoiattolo e il riccio, credono che il suo proposito sia un po’ strano! I quattro scansafatiche declinano l’invito dell’orso, che offre ospitalità per l’inverno in cambio di una mano nei lavori di costruzione, e si rintanano ognuno nella sua stia, porcilaia o nido che dir si voglia.
Ma all’arrivo delle prime ventate fredde, gli animali ritornano sui propri passi e vanno a bussare alla porta della confortevole casa invernale dell’orso, per condividerne le comodità.
Se questa storia fosse I tre porcellini - fiaba con la quale ha in comune il tema della casa rifugio, costruita con cura e attenzione – gli sciocchi animali rimasti senza un tetto riceverebbero ospitalità e una bella lezioncina solo dopo aver affrontato un serio pericolo, a causa della loro stoltezza.Se fosse la favola de La cicala e la formica, chi non si fosse preparato all’arrivo dell’inverno si ritroverebbe sbeffeggiato per la propria leggerezza e lasciato a ballare al freddo e al gelo, dopo aver cantato tutta l’estate, .
Se fosse Federico di Leo Lionni, poetico albo illustrato che racconta l’inverno di cinque topolini che si approvvigionano di provviste e di ricordi, il maiale, lo scoiattolo, il riccio e la gallina arricchirebbero la tana invernale dell’orso con il calore delle proprie esperienze di vita.
Ma, pur ponendo la loro storia nel solco dei classici, John Yeoman e Quentin Blake, autori rispettivamente dei testi e delle illustrazione di La Casa Invernale dell’Orso, hanno uno humor tutto inglese, grazie al quale sovvertono le aspettative e ci donano un racconto tenero e buffo allo stesso tempo.Perchè se anche fuori impazza l’inverno, la felicità di stare al calduccio scalda i cuori degli ospiti fino al punto da spingerli a far festa per tutta la stagione! Con buona pace del padrone di casa, che solo a primavera potrà farsi una meritata dormita.
La Casa Invernale dell’Orso, di John Yeoman, illustrazioni di Quentin Blake, Camelozampa 2013, 15 euro.
Pubblicato originariamente nel 1969 e ormai considerato alla stregua di un classico per l’infanzia, La Casa Invernale dell’Orso arriva in Italia per la prima volta grazie alla casa editrice Camelozampa, che pubblica anche la seconda parte delle avventure dell’assoritito gruppo di amici animali.
Dopo aver percorso autunno e inverno in compagnia, i cinque amici si ritrovano con la bella stagione per un nuovo progetto, di cui anche stavolta è l’orso ad essere promotore.
Come recita il titolo, tutti gli animali sono coinvolti ne Il Picnic Acquatico dell’Orso, una gita dagli esiti “prevedibilmente” diversi da quelli sperati.
A turbare la scampagnata sono prima le rane che vivono sulle ninfee in mezzo al lago. Il loro insistente craa craa rovina la palcida atmosfera ricercata dai gitanti.Ma va ancora peggio quando la zattera costruita dall’orso (avrà riciclato il legno della sua casa invernale?) si arena su di un banco di sabbia, lontano dalla riva. La soluzione ai problemi non può che venire dalla cooperazione con gli anfibi. Le rane, prima tenute a distanza, poi rivelatesi provvidenziali, ricevono in premio mosche per il loro picnic e l’amicizia di orso e compagnia.
Come nel primo albo illustrato della serie, al centro del racconto sta l’idea che condividere con gli altri il nostro spazio, il nostro tempo e le nostre abitudini non sia sempre facile. Anzi, tutti ci rendiamo conto che è più istintivo essere diffidendi con chi ha comportamenti distanti dai nostri: come gli animali che d’inverno, invece di andare in letargo, han voglia di divertirsi, o le rane che gracidano incessantemente. Ma alla fine del percorso è il piacere di stare insieme che si legge sui volti dei protagonisti. In particolare su quello dell’orso, che se nel primo libro subisce un po’ l’invadenza dei suoi scalmanati ospiti, senza però infuriarsi mai, si ritrova nel secondo libro e con l’arrivo della stagione calda con quattro veri amici in più.
Il punto di forza delle due storie sta nel tono lieve e scanzonato, mai pedante, con cui il tema della convivenza fra opposti viene affrontato.Siamo nel territorio dei racconti dall’andamento chiaro e disteso che è piacevolissimo leggere e sentire leggere ad alta voce. Il narratore interpreta le situazioni con un pizzico di ironia e i dettagli buffi e minuti che costellano le storie – gli animali che fanno il picnic con un tovagliolo personalizzato, i giochi improvvisati nella capanna invernale - fan sì che piccoli e grandi lettori, da 4 a 99 anni, entrino ancor più in sintonia e confidenza con gli spensierati protagonisti.
Il tratto inconfondibile di Quentin Blake, vivace e stilizzato, è impreziosito da brillanti acquerelli che restituiscono le tinte delle stagioni.
Camelozampa, dei cui libri GiGi si è già interessato (cliccate sul tag corrispondente per leggere gli altri articoli), è una casa editrice indipendente che si occupa soprattutto di albi illustrati, narrativa per bambini e ragazzi, narrativa straniera d’autore e saggistica sul fantasy. Produce libri di qualità prestando grande attenzione ad ogni aspetto, dai contenuti ai materiali, con l’utilizzo ad esempio di carta certificata FSC, come nel caso dei due albi sopracitati. Tra i punti di forza la riscoperta di “perle” dimenticate: ad esempio, opere mai pubblicate in Italia di giganti dell’illustrazione per bambini come Quentin Blake e Michael Foreman, autore di La piccola renna e Il gatto nella mangiatoia. Una casa editrice da tenere d’occhio, se state pensando ai regali di Natale!