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L’Ipercoop e le donne stereotipate

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

L’altro giorno aprendo la cassetta della posta, ho trovato uno dei tanti volantini periodici dell’Ipeercoop che pubblicizzano offerte di ogni tipo.

Inutile dire che in copertina c’era una donna, precisamente “un’accarezzatrice” professionista.

L’Ipercoop e le donne stereotipate

E potremmo anche soprassedere dal criticare l’Ipercoop se questa immagine  fosse l’unica dell’opuscolo pubblicitario, ma man mano che sfogliavo mi sono trovata in una situazione un po’ particolare.

Non riuscivo a capire cosa pubblicizzassero in realtà. Il volantino che avevo tra le mani mi sembrava un misto tra un calendario con soubrette VESTITE e scorci di vita anni’50.

Di seguito vi posterò le immagini di donne, che ho diviso personalmente in tre categorie:

1) Le accarezzatrici = dolci fanculle dall’aria angelica che accarrezzano qualsiasi superficie da pubblicizzare : letti, coperte, tappeti, asciugamani, ecc.

L’Ipercoop e le donne stereotipate
L’Ipercoop e le donne stereotipate
L’Ipercoop e le donne stereotipate

A cosa serve affiancare una ragazza carina con aria docile e sognante -per pubblicizzare delle coperte o delle asciugamani- che accarezza o appoggia il suo viso su di esse?Cosa vuole rappresentare un’immagine di questo genere?

Ma andiamo avanti con le categorie e con il volantino. Dopodichè mi sono scontrata con :

2) Gli angeli del focolare: casalinghe felici e angeliche che con aria sognante (anch’esse) trasportano chilate di panni da lavare

L’Ipercoop e le donne stereotipate

  

L’Ipercoop e le donne stereotipate

L’Ipercoop e le donne stereotipate

Avete mai visto una donna che grida e canta dalla gioia con scopa e  mocio in mano, intenta a pulire il pavimento?

Forse l’ Ipercoop crede che siamo fermi agli anni’ 50 quando le donne non avevano altre prospettive e aspirazioni che ramazzare e pulire in casa, e quindi se lo facevano picere a tutti i costi!

Non è finita qui dopo queste due categorie, ovviamente non potevano mancare le bellocce un po’ futili e le sensuali, ovvero le calendario gilrs!

L’Ipercoop e le donne stereotipate
L’Ipercoop e le donne stereotipate

L’Ipercoop e le donne stereotipate

In tutte queste immagini con i vari prodotti da pubblicizzare, l’immagine -l’unica- che vede protagonista un uomo è solo questa:

L’Ipercoop e le donne stereotipate

Propaganda melensa e finta della stereotipata famigliola italiana. Ovviamente è lei quella con lo sguardo perso verso lui, non sia mai il contrario, altrimenti che macho sarebbe!? Insomma che maschio italiano sarebbe quello che guarda perso la sua compagna o sua moglie? E’ solo la donna che deve abbandonarsi totalmente!

Oltre questo stereotipo stupido, non c’è una sola immagine che vede l’uomo intento a cucinare, spazzare o raccogliere i panni da lavare. Siamo nel 2012 (tra 3 giorni), ci sono ad esempio migliaia di uomini single che vivono soli e quindi sanno cucinare, stirare, pulire e mettere in ordine. Ma ovviamente per i pubblicitari esiste una sola realtà quella della tradizionale famiglia, dove SOLO la moglie casalinga si occupa di tutto ciò che concerne la casa.

L’ipercoop una delle aziende più importanti in Italia dovrebbe forse allinearsi alle immagini pubblicitarie alla Ikea.

L’Ipercoop e le donne stereotipate

 Insomma perchè non creare immagini diverse? Con bambini pasticcioni che si divertono, o con mariti che preparano la colazione mentre la moglie è intenta a prepararsi per il lavoro, o di una marito che prepara una torta con i suoi bambini ? O perchè non creare almeno una volta delle immagini pubblicitarie con coppie gay ?

Stereotipi, pregiudizi ed emarginazione ecco cosa è rimasto di questa Italietta.

Inoltre, perchè anche l’Ipercoop si allinea alla mentalità comune italiana che divide la donna in : santa/ casalinga o velina/escort? Donne con trucco e parrucco perfetto intente a “spalmarsi” sul letto leopardato o casalinghe disperate che fingono di essere felicissime.

L’ipercoop vista la sua importanza nazionale dovrebbe lanciare messaggi costruttivi che abbattano gli stereotipi che nella nostra società hanno creato solo tanti danni, invece promuove l’immagine di una donna subordinata, futile, vanitosa, senza interessi e che non lavora.

Siamo stufi. Nel 2012 cambierà qualcosa?

Faby



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