Un corpo ritrovato e sepolto sotto la sabbia di qualcuno precipitato in un mare di scogli. Un oscuro mistero d’agosto nell’isola di Stromboli. Un’estate rovente e morbida: splendide ville, gelsomini, rosmarini e bougainville, cene in terrazza, meravigliosi giardini, cani, gatti, vegetali, minerali, uomini di successo, ricercate nobildonne, ammalianti efebi.
Coinvolgente e affascinante già dall’incipit, L’isola che brucia di Gianni Farinetti è un romanzo sciolto, incalzante che corre a pieno ritmo.
Scrittore attento e partecipante di una società che si caratterizza per le sue stravaganze, i modo ostentati, le manie, Farinetti si distingue per eleganza e originalità grazie a una scrittura peculiare e rigorosa che sa colpire nel segno.
Colpiscono i dialoghi concitati e incalzanti, frequenti, ma essenziali. L’alta tensione, gli splendidi paesaggi, l’effetto della natura, la grande varietà della vegetazione e soprattutto la presenza del vulcano, vero protagonista del romanzo, che “chiude nel suo abbraccio tutta l’isola, essendo lui stesso tutta l’isola…”
Gianni Farinetti
L’isola che brucia
Marsilio
2012