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Siamo arrivati a Sifnos dopo una traversata piuttosto ventosa, che ci ha visti costretti a scendere di un ponte.
A prima vista, Sifnos non sembra granché: un paesino ben più piccolo e miserello rispetto ad Antiparos, un campeggio ben tenuto ma grosso un decimo, una spiaggia per nulla all'altezza.
Ma questa non è Sifnos, è solo il porto di Kamares.
Per apprezzare Sifnos, bisogna girarla. E per fortuna c'è un efficiente (quanto costoso) servizio di autobus, per chi non se la sente di investire 40-50 euro al giorno in un'auto.
Quindi, il giorno dopo il nostro arrivo, siamo andati a Chrissopigi.
Abbiamo passato la giornata in spiaggia e poi, attraverso un comodissimo percorso lastricato, abbiamo valicato il promontorio più a sinistra e siamo andati a Faro, altro posto molto bello.
Il giorno dopo abbiamo approfittato di qualche nuvolone di passaggio per fare un percorso di 3-4 km che va da Apollonia, il capoluogo di Sifnos, a Kastro, un paesino arroccato su un promontorio spettacolare.
Al ritorno, mentre aspettavamo l'autobus per il nostro campeggio, abbiamo girato un po' per i vicoli di Apollonia, così tipicamente cicladici.
Detto così, sembra che Kamares, il posto dove si arriva e dove si trova il campeggio, non sia bella. E invece è bellissima. Sia di mattina presto, quando facevo bagno e passeggiata in solitaria, sia di sera, quando i locali sul mare si riempiono ma senza l'ansia del divertimentificio.
Nonostante viva sui turisti, Sifnos è un'isola in cui non ci si sente tali: io mi sono sentita proprio a casa.
PS: andando in una stagione meno calda, l'ideale sarebbe scoprire la bellezza dell'isola attraverso i suoi sentieri. Ce ne sono parecchi, ben tenuti e ben segnalati, ed è stato proprio un peccato dover rinunciare ad andare a Platis Gialos a piedi.
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