L'isola dei morti

Le mie mani sono del colore delle vostre: ma io mi vergognerei di avere un cuore bianco come il vostro.
(Shakespeare, Macbeth)
"Quando uno tira in ballo i Templari, è quasi sempre un matto."
(Umberto Eco, Il pendolo di Foucault)
Ecco, basterebbe ricordarsi di questo semplicissimo concetto di Eco e e verrebbero giù fragorosamente, come vecchie tappezzerie puzzolenti, sei secoli e mezzo di deliri neotemplari, compresi quelli nazisti e neonazisti cui si ispira il killer di Oslo e Utoya.
Peccato che, al pari di molti suoi sodali, Anders Behring Breivik sia sano, sanissimo, di mente, cosa che ci fa ben sperare per un processo senza deviazioni e salvacondotti psichiatrici.
Ha avuto capacità di programmazione, lucidità, capacità di pensare in grande e di coniugare la teorizzazione (benché, pare, il suo manifesto sia copiato in più punti da quello dello statunitense Unabomber) alla prassi.
Resta il fatto che la logica gli fa - pesantemente - difetto. Pensiamo solo al suo rapportarsi con i musulmani:
a. I musulmani stanno invadendo l'Europa bianca e cristiana
b. I musulmani sono tutti terroristi e portatori di violenza e intolleranza.
c. Il partito laburista norvegese è antirazzista e multirazziale.
quindi
c. Io mi assumo il compito e la missione di sterminare i giovani del partito laburista svedese, così da eliminare le loro nuove generazioni.
d. Però resta inteso che i violenti e gli intolleranti sono loro, mica io. Io sono il buono, loro i cattivi. Io sono la purezza, il Cristianesimo, il bianco che più bianco non si può. Posso versare tutto il sangue che voglio, ma le mie mani e il mio cuore rimarranno sempre bianchi come la neve.

L'isola dei morti (dipinta in cinque differenti versioni tra il 1880 e il 1886) di Arnold Böcklin era notoriamente il quadro preferito di Adolph Hitler. Anche a me piace molto. Peraltro amo anche gli animali, ma sarebbe logicamente assurdo pensare che altre idee mi accomunino a Hitler.
Tipico esempio di inferenza erronea.