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Creta è l’isola più grande della Grecia e la quinta nel Mediterraneo, dopo la Sicilia, la Sardegna, Cipro e la Corsica; conta una superficie di 8.300 km per una costa lunga 1040 km.
Per le sue dimensioni e le testimonianze storiche, Creta offre un’ampia varietà di luoghi di notevole interesse: i famosi palazzi della civiltà minoica, le bellezze naturali, le alture e le spiagge bianche e sabbiose, i locali notturni e di divertimento, i villaggi rurali con le usanze tradizionali…
L’isola è divisa amministrativamente in 4 dipartimenti; girarla e conoscerla tutta in una settimana non èun’ impresa da poco, ma qualsiasi sia l’itinerario, Creta saprà regalare sensazioni emozionanti, scenografie colorate e calorosa ospitalità.
1° giorno: Iraklion
Capitale di Creta, è una città ricca di storia, centro politico ed economico, in cui vive più di 1/5 della popolazione dell’isola.
L’itinerario a piedi non può che iniziare dalla visita del Museo Archeologico, di rilevanza modiale grazie all’esposizione di reperti di epoca minoica. Qui si possono osservare: il Disco di Festo, in terracotta risalente al 2000-1700 a.C. decorato con geroglifici su entrambi i lati; il vaso Rhyton tauriforme di steatite nera che riproduce la forma di un toro con occhi in cristallo di rocca e diaspro e corna dorate; la Dea dei Serpenti, del 1700, e ancora gli affreschi murali minoici provenienti dai palazzi e le ville minoiche, in cui sono raffigurati animali, uomini, feste e processioni. Vari pezzi di pitture sono stati riprodotti, come si può dedurre.
Attraversando Platia Eleftherias, Piazza della Libertà, in direzione sud si imbocca la Odos Averof, che conduce in Platia Kornarou, in cui si trova la veneziana Fontana Bembo. Percorrendo la via del Mercato (Odos 1866) tra bancarelle di generi alimentari, negozietti di souvenir, caffè con tavolini all’aperto, si giunge nel cuore di Iraklion: Platia Venizelou con la Fontana Morosini, simbolo e luogo di ritrovo dei Cretesi.
Fu costruita nel 1628 per volere del governatore Morosini, dal quale prende il nome.
Qui si affaccia Agios Markos, un’antica chiesa di origine veneziana, la più vecchia della città, divenuta moschea durante il governo turco.
Oggi ospita mostre ed esposizioni temporanee.
Scendendo per via 25 Avgoustou, ecco la Loggia, anch’essa in stile veneziano, sede del Municipio, e Agios Titou, la Basilica di Tito, costruita nel 1872 come moschea e poi consacrata chiesa cristiana nel 1923. All’interno sono custodite le reliquie del cranio di Tito, santo patrono dell’isola. Sul sagrato antistante si può sostare all’ombra sulle panchine o nei locali circostanti.
Alla fine della strada si arriva al porto dove si trovano l’Arsenale Veneziano e la Fortezza Koules, edificata dai veneziani intorno alla metà del 1500.
Tornando in Platia Venizelou, si raggiunge in breve Agios Minas, la chiesa più grande, accanto alla quale sorge ancora l’antichissima chiesetta omonima. Da Piazza Kornarou, camminando lungo via Evans si passa attraverso la Porta Jesus attraverso la cinta muraria, una delle quattro porte delle mura veneziane, e dal Bastione Jesus fino ad arrivare al bastione Martinengo dove giace la Tomba di Kazantzakis, scrittore cretese. Dall’alto del bastione si può godere di una fantastica panoramica.
Nell’immediata periferia di Iraklion si trovano gli scavi archeologici di Cnosso. Capitale della civiltà minoica, era una vera e propria città estesa su 20.000 mq intorno al famoso palazzo. Sede del potere civile, religioso e militare, vi erano santuari, laboratori in cui producevano armi, ceramiche, utensili vari, enormi magazzini o cisterne, detti pithoi, in cui si conservava il grano, l’olio, il vino…
Il palazzo ospitava la famiglia reale, nobili funzionari e sacerdoti in oltre 1000 stanze, ma anche i lavoratori e gli schiavi. Il complesso fu scoperto e restaurato dall’archeologo inglese Arthur Evans che lo riportò alla luce nel giro di 40 anni: quanto è rimasto consente di ipotizzare che la struttura fosse sviluppata su più piani, ma completamente priva di mura difensive, segno che i signori cretesi si sentivano al sicuro da attacchi esterni.
Probabilmente per via della sua forma intricata, la leggenda vuole che qui il re Minosse fece costruire il labirinto per rinchiudere il mostro Minotauro, uomo con la testa di toro, nato dalla relazione tra sua moglie Parsifae con un toro mandato da Poseidone, e ucciso da Teseo con l’aiuto di Arianna.
Il Palazzo di Cnosso è noto per i suoi affreschi pittorici; tra i migliori si deve nominare la Tauromachia, che raffigura i volteggi di un atleta sulla schiena di un toro, Il Principe dei Gigli, I grifoni dipinti, nella stanza del trono.
2° giorno: Agios Nikolaos- Spinalonga
Il giro sulla costa orientale di Creta prevede una sosta ad Elounda, uno centri balneari più rinomati dell’isola; si può approfittare dell’occasione per fare un giro in barca sull’isola disabitata di Spinalonga, con i resti della fortezza veneziana, costruita nel 1579 con lo scopo di proteggere il porto di Elounda, ma poi divenuto luogo per i malati di lebbra. Qui si può stare in spiaggia, fare un tuffo nelle acque limpide e godersi lo straordinario paesaggio della Baia di Mirabello.
A circa 15 km a sud, s’incontra Agios Nikolaos, un incantevole centro turistico con una vasta offerta di locali, ristorante e negozi di souvenir, affacciato sul Golfo di Mirabello. Caratteristica di questo paesino è certamente il piccolo lago d’acqua dolce Voulismeni situato in centro, a pochi passi dal mare e intorno al quale ci si può sedere e sorseggiare piacevolmente un buon caffè greco. Il lago è profondo circa 67 metri e largo 137 ed oggigiorno è collegato al porto da un canale, utilizzato come ormeggio per le barche dei pescatori. Sullo sfondo si può notare una chiesetta incastonata nella roccia: di sera le luci soffuse creano un grande effetto.
In questo tratto di costa, Creta si manifesta in tutta la sua bellezza e naturalezza: spiagge libere, calette solitarie, scorci meravigliosi, ben lontano dai bagliori del turismo di massa.
3° giorno: Rethymno
Situata sulla costa settentrionale, a circa 80 km ad ovest della capitale Iraklion, Rethymno è una piccola cittadina, caratterizzata da un pittoresco centro storico dalla forte impronta turco-veneziana. Passeggiando tra i vicoletti, non si può non restare affascinati dall’atmosfera che si respira, tra casette colorate, piazzette che si susseguono, caffè e negozietti di souvenir. In cima al promontorio, domina l’imponente Fortezza Veneziana, costruita alla fine del XVI secolo dall’alto della quale il panorama è eccezionale. Qui i Veneziani avevano edificato bastioni, vedette e mura difensive per proteggere il villaggio dagli attacchi dal mare. Posizionato di fronte alla Fortezza, il Museo Archeologico distrettuale raccoglie reperti ritrovati nella regione di Rethymno dal Neolitico all’epoca bizantina.
Camminando lungo vie strette si arriva al porto veneziano, uno dei luoghi più suggestivi di Creta, con le barche ormeggiate, i tavoli dei bar all’aperto e le case con le logge veneziane che si affacciano sul mare. A pochi passi s’incontra Platia Titou Petichaki con la Fontana Rimondi del 1623. La stradina dei negozi Odos Antistasseos conduce alle mura della città e alla piazza principale Platia Tesseron Martiron con la chiesa omonima. All’interno sono custodite le reliquie di alcuni martiri del periodo turco, costretti a convertirsi all’Islam, e condannati a morte perchè scoperti a praticare il Cristianesimo di nascosto.
Rethymno vanta, inoltre, una spiaggia sabbiosa lunga circa 15 km, che si estende dal porto verso est; si tratta quindi di una località balneare, vivace ed interessante con diversi eventi culturali.
4° giorno: Festos -Gortyna – Matala
Gli amanti dell’arte e dell’archeologia adoreranno questo itinerario, completamente dedicato alla scoperta della maestosa era minoica.
A circa 2 ore di distanza da Iraklion, nella pianura di Messarà, nell’entroterra dell’isola, si trova Gortis, o Gortyna, in epoca romana capitale di Creta. Qui si possono visitare i resti della Basilica di Tito e l’Odeon, sulle cui pareti esterne furono scolpite le antiche “Leggi di Gortina“. Nell’area di Gortys, sul lato sud della strada sono visibili altri scavi meno importanti e meno conosciuti.
Non molto distante da Gortyna, s’incontra Festos, la seconda città minoica di Creta, famosa per il suo lussuoso palazzo, che domina dall’alto dei suoi 70 metri sul monte Ida e sulla pianura di Messarà.
Quello che si può ammirare oggi sono solo le rovine del secondo edificio, costruito dopo il terremoto del 1700 a.C, anch’esso andato distrutto in seguito probabilmente all’esplosione del vulcano di Santorini nel 1450 a.C. La struttura piuttosto intricata si concentra intorno ad una piazza centrale pavimentata con magazzini, appartamenti privati, negozi, corridoi, teatri.
Agli inizi del XX secolo, fu trovato il disco di Festo, un disco di terracotta di circa 16 centimetri.
Raggiungendo la costa meridionale dell’isola, merita una visita Matala, luogo turistico con spiaggia sabbiosa noto per le grotte scavate nella roccia. Negli anni ’60 era frequentata soprattutto dagli hippy, che usavano pernottare nelle caverne in cui avevano vissuto gli uomini dell’età della pietra. Matala era il porto della città di Festos e più tardi lo fu di Gortina.
5° giorno: Chania
E’ la seconda città per grandezza di Creta e capoluogo del dipartimento più occidentale, fu anche fino al 1972 capitale amministrativa dell’isola. Conosciuta con il nome La Canea, la città si sviluppa intorno al porto veneziano e al centro storico, ben conservato con le sue viuzze piene di botteghe di artigianato, negozi, locali ed osterie. Non mancano anche qui richiami alla dominazione turca: minareti, vecchie moschee, balconi in legno sono segni evidenti dell’influenza araba. All’epoca veneziana invece risalgono le mura cittadine, il castello, la basilica di Agios Frangiskou, gli arsenali e i vecchi magazzini, diverse case nobili oltre all’intero quartiere Topanà.
Parte delle ville veneziane lungo il porto sono state restaurate e adibite a ristorante.
Da non dimenticare il Museo Archeologico, il Museo Navale, il Museo del Folklore e l’Archivio Storico della Grecia.
Al porto si può visitare l’antica Moschea di Giannizzeri. Risalendo la via principale della città vecchia, Odos Chalidon, si passa per il Museo Archeologico per raggiungere le mura veneziane e il Bastione Schiavo, con vista panoramica sull’abitato.
Il dipartimento di Chania è caratterizzato da imponenti montagne che arrivano anche a 2450 metri di altitudine per ridiscendere ripidi nel Mar Libico. In questa zona non può mancare la visita alla Gola di Samarià, un burrone lungo 15 km circa, tra boschi, ruscelli e pareti rocciose.
Il percorso parte da 1229 mt e termina sul mar libico ad Agia Roumeli.
Da citare le spiagge di Elafonissos, sulla costa occidentale sud, lunga e sabbiosa, una sorta di laguna, e sulla costa nord Falasarna, kilometrica spiaggia sabbiosa con acque blu.
6° giorno: Malia e litorale
Il dipartimento di Iraklion è il più grande di Creta oltre ad essere la zona più turistica con la maggior parte dei luoghi da visitare.
Sulla litoranea che collega la capitale ad Agios Nikolaos, si concentrano i centri di vacanza più gettonati e particolarmente frequentati dai giovani e amanti delle discoteche; non molto diverse da altre località spagnole e mediterranee, Limenas-Chersonissos, Stalida, e Malia offrono belle spiagge, sport acquatici, hotel, bar, night club e tanti negozi di souvenir: il tutto all’insegna del divertimento e della movida notturna.
A Malia è possibile visitare il sito archeologico con il Palazzo Minoico, terzo per importanza dopo quello di Cnosso e Festos. Sviluppato su un’area di 12000 mq, andrò distrutto verso il 1450 a.C. e completamente abbandonato. Le rovine riportano alla luce magazzini utilizzati per stipare le provviste, ed una scalinata monumentale che ricorda un teatro.
Culla della civiltà minoica, secondo la mitologia luogo di nascita di Zeus, Creta stupirà ed incanterà per la sua cultura e i suoi musei all’area aperta, per la sua atmosfera orientale e vivace, per la sua verde natura e le acque turchesi, per i suoi villaggi di montagna e le sue affollate località balneari, per la sua cucina e le sue ceramiche….
Non resta quindi…. che andare in giro alla scoperta di Creta!
Valeria Dicarlo