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Questa sera sarei dovuto essere in Sardegna. Non al mare, però, a bordo di qualche gigantesco yacht della Costa Smeralda, a sorseggiare cocktails convenzionali e sovrapprezzati, in compagnia di qualche cafone arricchito da speculazioni e affari più o meno illeciti.
No, ovviamente. Avrei dovuto parlare a un gruppo di giovani sardi, in un suggestivo castello medioevale, in un paesino dell’entroterra sardo, a metà strada tra Cagliari e Oristano. Avrei raccontato loro quanto sia grave oggi il fenomeno dell’emigrazione dei loro coetanei, e cosa si deve fare per non alzare bandiera bianca nel proprio Paese. Nella propria regione. Nella propria provincia. Nella propria città.
Quell’incontro, organizzato all’interno del “Festival delle Culture”, è stato improvvisamente annullato dieci giorni fa. Inagibilità della location, la motivazione addotta delle autorità locali. Un duro colpo per gli organizzatori del Festival, un manipolo di artisti spinti dalla passione per la cultura, dalla voglia di portare il cambiamento attraverso iniziative che vadano oltre la sagra della porchetta arrostita.
Gente tosta, gente che non si rassegna alla logica del panem et circenses distribuita dalla classe dirigente. Gente che vuole far capire ai giovani di oggi, classe dirigente di domani, che il vero nutrimento per il cervello è la cultura. Cultura come motore del cambiamento.
Quell’incontro non si farà. Forse, se ce la faremo, lo sposteremo all’autunno. Colgo l’occasione di questo “post” per rigraziare Simone Pittau, anima del Festival delle Culture: Simone è un segnale di speranza in un Paese che fa l’impossibile per non cambiare, e conservare lo status quo. Non sapendo che quello status quo è già morto. Un cadavere che cammina. Esattamente come quella “classe dirigente” (uso le virgolette non a caso) che lo incarna. La globalizzazione li spazzerà via. E’ solo questione di (poco) tempo.
Simone -e tutti voi che mettete l’anima nell’organizzare il “Festival delle Culture”- investendo tempo e risorse in un progetto che porta nell’entroterra sardo artisti musicali di fama internazionale: voi siete il futuro. Non vi curate di loro, ma guardate e passate… Quest’Italia che non cambia mai è già morta. Voi siete il futuro.
Questa una parte del comunicato stampa del Festival Delle Culture, per denunciare questa “Italia che non cambia mai”.
Un saluto da Milano agli organizzatori del Festival e ai giovani che avrei voluto incontrare stasera:
COMUNICATO FESTIVAL DELLE CULTURE
“Quella di domenica è stata una serata speciale per il Culturefestival 2013, gli appuntamenti nella residenza ufficiale del festival sono sempre un’occasione importante e i protagonisti chiamati a raccolta non hanno deluso le aspettative dei presenti.
[...]
Tre ore di cultura che sembra non sarà possibile riproporre, a Sanluri, per le prossime date. L’organizzazione del Festival infatti, dovrà con tutta probabilità annullare tre degli eventi della manifestazione, previsti nel paese di residenza a causa del mancato contributo economico e nel forte ritardo della programmazione estiva dell’amministrazione comunale.
“Siamo molto dispiaciuti che dopo la bellissima serata musicale di oggi, non potremo annoverare Sanluri tra le destinazioni principali degli eventi – commenta amareggiato Simone Pittau, direttore artistico del culturefestival, manifestazione giunta alla VI^ edizione, che vanta la presidenza onoraria del premio Oscar Ennio Morricone – Ogni evento di qualità implica dei costi. Molti artisti arrivano da lontano, devono essere garantiti almeno logistica, trasporto e ospitalità, oltre ai costi fissi che devono essere sostenuti per il funzionamento della macchina organizzativa. Il peso che viene attribuito alla cultura da alcuni enti locali è assai ridotto, mentre io sono convinto che la cultura sia sinonimo di sviluppo economico locale e che, per questo, dovrebbe trovare un posto di primo piano nell’agenda del governo locale. L’Amministrazione Comunale, che inizialmente aveva promesso il proprio contributo sembra non essere più interessata. Dopo numerosi incontri con l’Assessore di riferimento ed aver partecipato al bando pubblico comunale per il sostegno alle attività culturali, ci è stato recentemente comunicato, ufficiosamente, che non sarà possibile includere il culturefestival nella programmazione estiva degli eventi. Senza accendere inutili polemiche ci troviamo nostro malgrado a dover rinunciare ai prossimi eventi in programma a Sanluri è trasferirli altrove. Molte delle iniziative e le date sono imposte dagli artisti, soprattutto quelli che arrivano dall’estero, anche con due anni di anticipo, non possiamo permetterci di aspettare la delibera dell’esecutivo, se quell’evento è già programmato e in corso di svolgimento.
Trovo che per Sanluri – perdere l’opportunità di ospitare artisti di fama mondiale, come alcune prime parti della London Symphony Orchestra e altri artisti di chiara fama internazionale, sia un’ occasione di crescita mancata.
Da anni attiviamo importanti sinergie con il nostro territorio ma, a malincuore, per i prossimi eventi programmati quest’anno, dovremo trovare un’altra location in Sardegna disposta a “subire” le performances delle prime parti della London Symphony Orchestra” – conclude con una sfumatura ironica il fondatore del Culture Festival, che sarà impegnato domani in un concerto a Roma con Pino Daniele”.
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