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L’Italia colpita da una grande deformazione culturale

Creato il 20 febbraio 2015 da Libera E Forte @liberaeforte

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di Giovanni Palladino

Dal libro di recente pubblicazione SERVIRE NON SERVIRSI di Luigi Sturzo edito da Rubbettino emerge chiaramente come l’Italia sia stata colpita da una grande deformazione culturale a partire dalla fine degli anni ‘50, quando la Dc iniziò ad allontanarsi dal solco moderato e liberale tracciato da uomini di pensiero e di azione come lo stesso Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi, Luigi Einaudi, Adriano Olivetti. Questi grandi italiani erano nettamente contrari al pesante intervento dello Stato nell’economia nel ruolo improprio di imprenditore e di banchiere. Altrettanto contrario lo fu in Germania il Cancelliere Konrad Adenauer, che in poco più di un decennio riuscì – grazie ai valori e ai principi dell’economia sociale di mercato – a far risorgere il suo Paese dalle rovine della guerra, fornendo una base morale e culturale alla società tedesca che è stata rispettata sia dai governi cristiano-sociali che dai governi socialdemocratici.

Nel suddetto libro Sturzo ci tiene innanzitutto a dire che i suoi scritti di natura politica, economica e culturale erano rivolti soprattutto agli “amici democristiani”. Grazie alla grande vittoria elettorale del 1948, la Dc assunse la responsabilità di portare l’Italia verso un sano ed equilibrato sviluppo economico-sociale, dopo secoli di povertà di massa per lo sfruttamento del popolo da parte delle “nobili” aristocrazie e oligarchie. Queste furono sempre impegnate a SERVIRSI che non a SERVIRE i loro sudditi, essendodel tutto naturale che fossero i sudditi a servire loro.

La fine del mondo aristocratico e oligarchico, secondo la visione di quei grandi uomini democratici e liberali, avrebbe finalmente consentito al popolo – con il tempo più istruito e “curato” grazie all’arrivo della democrazia e della libertà – di vivere in una società governata da una classe dirigente più “amica” che non “nemica” della persona umana. A patto che venisse rispettato un fondamentale principio: che le oligarchie dei secoli passati non venissero sostituite dall’oligarchia degli imprenditori pubblici e dei grandi imprenditori privati loro amici. Per garantire nel tempo una maggiore giustizia sociale era infatti necessario che alla conquistata libertà politica si accompagnasse una vera libertà economica, controllata e resa responsabile da un arbitro imparziale, che facesse rispettare le regole del gioco e che non assumesse anche il ruolo di giocatore e di concorrente sleale con la scusa di essere di aiuto allo sviluppo.

Purtroppo questo iniziale aiuto temporaneo, necessario negli anni ‘50, si è poi trasformato in una lunga e pesante occupazione dell’economia da parte del settore pubblico. Sturzo avvertì con grande anticipo che quanti più soldi sarebbero passati per le mani dello Stato tanto più la politica si sarebbe corrotta e avrebbe corrotto con gravissimi danni per l’Italia. Siamo stati così travolti da una deformazione culturale, che ha favorito il dilagare della corruzione pubblica e privata, dando spazio a tanta incompetenza e immoralità. Mali che si potranno ridurre (è utopia eliminarli del tutto) solo con una “rivoluzione” culturale e morale.

Ripartire da Sturzo, De Gasperi, Einaudi, Olivetti e altri operatori e testimoni di grande spessore culturale e morale è necessario, anche per fare una OPERAZIONE VERITÀ per i giovani, così da renderli protagonisti più consapevoli per domani.


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