Altro anno, altro modo di comunicare degli americani ? Chissà……
Stamattina, con curiosità, ho visionato in un colpo solo tutti i video andati in onda durante la 49° edizione del #SuperBowl di domenica scorsa, 1° febbraio 2015.
La finale del Super Bowl è ormai considerata al pari di una festa nazionale. Una gran parte della popolazione statunitense, qui i dati di ascolto , rimane incollata davanti alla TV o ad internet per vedere la finale del campionato di football e, con il passare degli anni, l’evento comincia ad interessare anche a chi americano non lo è !!
Gli americani riescono sempre a fare le cose in grande: non che questo sia necessariamente un pregio, sia chiaro, ma l’evento risulta attirare a 360° tutti le “classi” della popolazione. Ci sono i tifosi, ci sono i fans degli ospiti che si esibiscono durante l’intervallo, ci sono le famiglie, ci sono le ragazze ,ci sono i ragazzi e ogni grado di segmentazione della popolazione . Allora l’evento diventa l’appuntamento per quelle aziende, con capacità MILIONARIA di budget che, con l’aiuto di agenzie pubblicitarie di alto rango, concorrono in soli trenta secondi ad una vera e propria gara di notorietà, la cui vittoria si decreta a colpi di misurazione dei dati derivanti dai social network. ( consiglio di leggere 1 - 2 – 3)
Tanti sono i video andati in onda e leggendo le varie opinioni, si intuisce quanto l’attenzione si stia spostando sempre di più sul come si comunica piuttosto che su cosa si comunica ( condivisibile l’opinione scritta su wired ).
Mi domando: i “markettari” utilizzano questo evento per creare, comunicare, competere, incuriosire, capire, offrire, coinvolgere, stupire i propri clienti affinché acquistino i propri prodotti o lo scopo è di altra natura?
Oggi a me sembra che se un’ azienda utilizza lo spot pubblicitario per far conoscere il suo prodotto, ha come obiettivo quello di rendere il suo video virale ,piuttosto che magnificare il prodotto che produce . Al Super Bowl l’esempio arriva da “Always #LikeGirl”.
Chi indovina cosa si pubblicizza?
Oggi si gioca sulle emozioni dei probabili consumatori. Il target di marketing di riferimento è ampliato o, al contrario , ristretto con quello comunicativo . Si cerca l’empatia con i consumatori attraverso messaggi condivisibili , tralasciando gli obiettivi storici del marketing quali
- Spingere le vendite …
- Migliorare l’immagine aziendale
- Aumentare la brand awareness
Devo dire che, quest’anno, un’azienda trasmettendo il suo video al Super Bowl è riuscita a mettere insieme il vecchio con il nuovo. Ha coniugato strategie di marketing con strategie di comunicazione, facendo capire che l’una deve seguire l’altra e non il contrario come sta succedendo oggi.
Scopriamo chi è sbarcato per la prima volta al Super Bowl con un po’ di campanilismo che non guasta mai !!!
Questo è il video di “FIAT 500X – Blue Pill” , che è stato lanciato la prima volta a Parigi e poi a gennaio sulla TV Italiana.
Devo dire che quando ho visto lo spot, la prima volta, la storia mi ha strappato un sorriso; l’idea fumettistica di mangiare qualcosa per poi avere i super poteri è sempre stato un sogno che accompagna gli uomini da quando sono bambini. Quindi la creatività dell’agenzia americana The Richards Group è sicuramente da apprezzare.
Ma quali gli obiettivi centrati?
DI MARKETING
- 1° volta di un’azienda italiana sugli schermi del Super Bowl. ( Mi fa ridere dire “prima volta”, sapendo che nel video c’è l’utilizzo del viagra , notoriamente utile per le “altre volte” ;-) )
- Si affrontano le difficoltà, differenziando le produzioni e
proponendo un nuovo modello cercando di aggredire quelle quote di mercato di chi produce crossover, tanto di moda negli ultimi anni.
-
Si fa Brand Awareness prima del lancio su nuovi mercati.
DI COMUNICAZIONE
- Si comunicano prodotti con design Italiano . Si comunicano i soliti stereotipi, va bene così, la gente riconosce l’Italia ed è prematuro percorrere concetti differenti.
- Si fa promozione turistica . Bellissimo il borgo di Pitignano dove è stato girato lo spot.
- E’ virale.
Ultima considerazione : Chissà se i produttori della pillola blu hanno contribuito all’oneroso costo di diffusione elargito alla NBC, in fondo hanno avuto un PICCO di notorietà ….