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L'Italia è un paese per donne!

Creato il 04 febbraio 2011 da Barbaragreggio
L'Italia è un paese per donne! "L'Italia non è un paese per donne". Angela Finocchiaro, testimonial del movimento "Se non ora quando" lo dice con convinzione. Ha sul viso il sorriso solare che la contraddistingue, giallo come il sole nei capelli. Alle sue spalle si muovono donne di tutte le età, giovani e mature, anziane e ragazzine. Avanzano verso il futuro, unite e determinate. E' un'immagine che rimbomba nella testa, la voce pacata della Finocchiaro, il suo sguardo materno, la generosità del suo animo. La parete su cui incide il pacifico grido di battaglia delle donne italiane sembra immacolata, lo scalpello non alza polvere. Bello, mi dico, proprio bello. Troppo, per non nascondere difetto.Davvero l'Italia non è un paese per donne? Gli uomini sono tutti dediti al sesso facile, pronti ad elargire favori in cambio di qualche sospiro profondo? Non voglio pensare che le donne italiane siano solo escort, soubrette in cerca di visibiltà e disinibite arrampicatrici sociali. Non è vero che la donna italiana è solo oggetto.E' un po' come l'equazione bella=stupida. Le donne italiane sono le nostre nonne, le loro madri, quelle che stavano sole a casa, con un nugolo di bambini da crescere, in attesa che i loro uomini tornassero dalla guerra. Sono le nostre madri che ci davano un bacio in fronte davanti alla porta a vetri della scuola, mentre noi sprofondavamo nella vergogna. Le donne italiane sono il riflesso di frustrazioni e incompletezze, in gara senza sosta verso una perfezione irraggiungibile.Spesso mi sento dire "Così giovane e hai già un figlio. Brava!". Brava? E perché? Ho trent'anni, sono una donna che lavora, ho una famiglia e una casa. Come tante. Niente di speciale.Conosco il valore del sacrificio, il peso dell'attesa, l'impegno della dedizione.Quando leggo di escort e consiglieri comunali, penso che in Italia ci si nasconda troppo dietro l'ipocrisia del qualunquismo. Non è vero che tutto è come appare. Gli scandali che salgono a galla in questi giorni sono solo la punta liquefatta e informe di un iceberg che, nel profondo, mantiene ancora integra la sua natura cristallina. Non posso pensare, da donna, che tutto si riduca a notturne feste lascive e pornografiche.Le donne dovrebbero unirsi contro chi lascia passare il messaggio che in Italia si fa carriera solo a colpi di reni e gambe spalancate. Soprattutto perché le prime a lanciarlo, questo messaggio, sono proprio delle donne, pronte a vendersi al miglior offerente.Il problema è l'educazione che abbiamo - o non abbiamo - ricevuto fin qui. Davvero a diciotto anni si pensa solo a sesso, droga e denaro? In questi giorni una vecchia compagna di scuola mi ha fatto tornare alla mente gli anni in cui anche noi eravamo sul filo della maggiore età. Undici anni fa, non secoli.Nessuna di noi è finita a spogliarsi per vivere. Nessuna è scesa a compromessi. In molte, sia chiaro, sono professioniste realizzate. Ce l'abbiamo fatta - e continueremo a farcela - credendo in noi stesse, in ciò che sappiamo fare meglio, non ci fermeremo di fronte al primo no che arriverà.E questo a dimostrazione che le donne, quelle pulite, quelle oneste, esistono ancora. Mi sembra troppo facile urlare contro gli uomini, contro le battute infelici di giornalisti, contro la bellezza fraintesa in disponibilità. Sono le donne a possedere lo scettro del potere. Solo noi decidiamo come e quando lasciarci umiliare, umiliandoci noi per prime.Allora donne, alziamo il grido di protesta. Non perdiamo l'occasione di dimostrare il nostro valore, facciamolo rimanendo unite, composte, arrabbiate, combattive, sorridenti, sensuali. Perché noi siamo tutte queste cose insieme, e se una parte sovrasta l'altra, se il corpo offusca la mente, siamo noi a perdere, non gli uomini. Loro si limitano ad approffittare della smania di potere e agio che sembra aver azzerato la dignità femminile. Sembra. L'Italia è un paese per donne. Intelligenti, caparbie e moralmente oneste. E' il momento di dimostrarlo. Basta lamentarsi! Tina Merlin, Maria Montessori, Rita Levi Montalcini, Federica Pellegrini, Valentina Vezzali, Anna Magnani, Sofia Loren, Dacia Maraini, Carla Fracci. Donne. Italiane.A questo punto chi mi legge potrebbe pensare "Ecco, la solita racchia che difende le donne intelligenti perché non è bella". Non è così. E' proprio perché spesso la mia avvenenza ha suscitato interessi altri, che dico queste cose. Resistere si può. Si deve. Barbara Greggio

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