Fra i tanti effetti negativi della crisi, c’è anche l’esplosione dei Neet (giovani che non studiano e non lavorano). In Italia sono il 22,2%, e nessuno in Europa ha una percentuale più alta. In Sicilia la percentuale sale al 33%.
In attesa del Primo Maggio, il nuovo MiniDossier di Openpolis “Piove sempre sul bagnato” approfondisce il tema dell’occupazione, cercando ci capire quanto sia cambiato il mercato del lavoro durante la crisi in Italia ed in Europa. Fra le tante “vittime” di questa fase storica, i giovani sembrano essere quelli che hanno pagato più di altri le conseguenze dell’attuale involuzione economica.
Oltre ad un tasso di disoccupazione che ha raggiunto, soprattutto in Italia, livelli mai visti, un’altra categoria di giovani è finita sotto la lente d’ingrandimento. Stiamo parlando dei NEET, persone comprese fra i 15 ed i 24 anni, che non studiano e non lavorano. In generale in Europa sono il 13% della popolazione giovanile. In Italia il 22% dei giovani (15-24) non studia e non lavora .
Nessuno paese in Europa ha una percentuale più alta di NEET, non solo, è stata proprio la crisi ha portarci in questa situazione. Fino al 2007 infatti, magra consolazione, eravamo secondi in classifica, con la Bulgaria che almeno ci salvava dalla maglia nera.
Guardando le regioni italiane il dato è ancora più allarmante. Il 95% delle Regioni è sopra la Media Ue, con solamente il Trentino-Alto Adige che si salva. Sicilia, Calabria e Campania hanno oltre il 30% dei giovani (15-24) che non studia o lavora . Anche le regioni industrialmente più sviluppate iniziano a perdere colpi: i NEET in Veneto sono il 15%, nel Lazio il 20%, in Piemonte il 18% ed in Lombardia 16%.
Per approfondimenti:
- MiniDossier “Piove sempre sul bagnato” (italiano)
- MiniDossier “When it rains, it pours” (english)
- MiniDossier, la raccolta degli approfondimenti