Ho usato volutamente il verbo “sembra” all’inizio della frase perchè mi sembra che ultimamente si vada troppo a caccia di streghe per cercare, tra tanto marcio, il marcio anche dove non c’è e questa tendenza a travisare le parole, interpretarle, manipolarle per farle tornare utili alla propria causa non ha mai portato ai risultati sperati. Anzi, delle volte trasforma le vittime in carnefici.
Il ministro Renato Brunetta ha partecipato ieri a Roma al Convegno Nazionale dell’Innovazione. Alla fine del suo intervento, dalla platea chiede la parola una rappresentante della Rete precari della Pubblica Amministrazione. Sale sul palco, si presenta, e Brunetta se ne va apostrofando i contestatori in questo modo: “siete la parte parte peggiore dell’Italia, con voi non parlo“.
Fonte: Il giornale«Siete la parte peggiore dell’Italia» ha detto il ministro, voltando le spalle alle persone salite sul palco e guadagnando l’uscita della sala.
Fonte: Corriere della Sera
Ho guardato e riguardato il video, pubblicato contestualmente all’uscita della notizia e le parole che io ho sentito, pronunciate da Brunetta, sono queste:
“Grazie, arrivederci, buongiorno. Arrivederci.
Questa è la peggiore Italia.
Scusi, scusi, scusi, scusi, mi scusi…Auguri…”
Il video è visibile a tutti e tutti possono ascoltare le parole del ministro che mai ha pronunciato la parola “voi” e non ha mai parlato rivolto ai precari in prima persona per il ruolo che occupano. Mai.
Non ci vuole certo un intelligenza sopraffina per capire che il Ministro abbia sbagliato. Nel modo di comportarsi, voltando le spalle ed evitando di rispondere, come chi non abbia proprio la coscienza pulita. Ma basta anche essere di intelligenza normale, o in buona fede, vedete voi, per capire che la frase “Questa è la peggiore Italia” non è riferita ai precari in quanto tali ma agli atteggiamenti che questi hanno assunto, in particolar modo nell’occasione odierna. Perchè se è vero che lui abbia sbagliato, l’atteggiamento dei precari presenti, già pronti con uno striscione, non è sicuramente stato dei migliore. Senza voler utilizzare la parola aggressione, decisamente esagerata, non si è trattato di un intervento con intenzioni amichevoli. Le videocamere, lo striscione, gli insulti. Questa è l’Italia peggiore.
Chi è in buona fede lo capisce da solo. Darebbe fastidio a chiunque essere fermati ed essere bloccati con delle domande imbarazzanti a cui si può rispondere o meno. Esiste ancora la libertà di scelta, fino a prova contraria.
Lui, a torto, ha scelto di non rispondere e la scelta va accettata. Senza scadere nell’eccesso.
Se non va bene, si potrà indire un referendum.