Mentre le agenzie di rating, la stampa internazonale ed ora il FMI celebrano i risultati dell'Italia di Monti, in realtà il paese reale si è spappolato.Anzi:
è morto.Un ministro osserva che lo squallido teatrino delle politica è ancora vivo, ed immediatamente parte la canea per ringhiargli contro.I vertitici della regione, che si vanta di essere una delle più produttive e moderne d'Europa, vengono arrestati ed indagati uno dopo l'altro, e nessuno sente il dovere di farsi indietro.
Anzi, sembra più l'occasione per arraffare finchè è possibile.Il tesoriere di un partito è indagato per aver fatto sparire milioni, decine di milioni, e manda messaggi
in perfetto stile mafioso. "State attenti".Ovviamente qualsiasi riforma delle norme
anticorruzione è avversata in maniera manifesta da coloro che hanno il maggior numero di peccatori tra le fila (e non è che sia caldeggiata con fervore da chi ne ha di meno). Il messaggio eloquente è "bene o male siamo tutti disonesti".
I sindacati sono spaccati, e quelli che più spingono per lo scontro sono quelli che raccolgono maggiori consensi. Soprattutto quando "sparano" contro i moderati interni.Il numero dei disoccupati, dei licenziati, dei cassintegrati sta arrivando a valori che veramente non sono sostenibili per un paese che già soffre di anni di crisi, o di crescita miserrima.
Che non ci sono possibilità per i giovani, e che per i capaci la migliore è quella di andare all'estero
è la banalità più tragicamente vera che questa nazione purtroppo ha.Nel frattempo in un settore consistente del paese monta la rabbia non per la perdita del lavoro, per le tempeste che si stanno accumulando sulle famiglie, ma per un fatto veramente "normale": perchè
finalmente vengono fatti i controlli fiscali.E tutt'ora, come ci ha gentilmente
dimostrato il senatore
Barbato, ai membri della casta le banche (che non prestano più denaro alle famiglie e soprattutto alle imprese) fanno mutui a prezzi di favore, addirittura in perdita (1,57% quando l'inflazione sfiora il 4%...).
Il paese è morto.
La classe dirigente è una specie di muffa acida che si ciba della sua carogna. Ciecamente. Inconsapevole di ciò che ha fatto e continua a fare.
Gli imprenditori, che sono classe dirigente, in numero sempre maggiore si comportano esattamente come la politica: evadono (ovvero: rubano), chiudono e trasferiscono all'estero, vivacchiano della cosa pubblica senza fare investimenti.
Sono collusi, con la "politica" e con le mafie.
E la gente?Si incazza, perchè in venti anni sono diventati sempre più poveri e finalmente oggi se ne accorgono, anche se non hanno ancora individuato
i colpevoli (chi ha le maserati, le porsche, mentre questi lo sanno ed ora restituiscono le chiavi perchè hanno paura di essere scoperti), e scende in piazza, e protesta, fa casino in maniera confusa. Pronti ad essere manipolati/guidati da qualche arruffapopolo.
Il Pdl ed il PD sono partiti allo sbando, ognuno per i suoi limiti (l'avidità e la cecità), così deboli da essere piegati dalla lobby dei tassisti, e degli altri partiti il silenzio è solo un attio di pietà.
La cosa più triste vista in tv in questo 2012 non è il relitto della Costa Concordia, ma l'abbraccio del "giovane"
Matteo Renzi con
Denis Verdini al congresso provinciale del Pdl. Quel Verdini che mezzo partito (e metà procure d'Italia) vedrebbe bene altrove (dove il sole è a scacchi).L'Italia è morta, e quello che resta è pronto per essere raccolto in mano dall'ennesimo pifferaio di turno.
Monti più che il salvatore è il necroforo.