Ciao a tutti voi carissimissssssssssssimissssssssssssssssssssimissssssssssssssssssimi amici miei…!!!
Avete passato un bel fine settimana???
Tutto bene dalle vostre parti???
Qui nella “mia” Sondrio tutto più che bene…!!!
Ieri, come per quasi tutte le domeniche dell’anno siamo andati a Fusine a casa della Signora della Pioggia dove abbiamo trascorso l’intera giornata, tornando a Sondrio in serata.
Stasera, finalmente, manterrò la “promessa” che vi ho fatto giorni fa e vi racconterò una “Storia di Libri” che avrà come protagonista il Buon Sherlock Holmes.
Ricorderete senz’altro quando giovedì scorso vi ho accennato del racconto che l’insegnante di inglese ci aveva assegnato come compito delle vacanze.
Racconto che poi io, spinto dalla mia scimmiesca curiosità, avevo letto in versione integrale ed in italiano.
Si tratta del racconto intitolato “L’avventura dei tre studenti” e fa parte della raccolta “Il ritorno di Sherlock Holmes“.
Questa raccolta venne pubblicata da Sir Arthur Conan Doyle allorquando, dopo che il “nostro” aveva tentato di sbarazzarsi del proprio “Figliolo Prediletto” che, come scrive lo stesso Conan Doyle nella prefazione di un’altra raccolta di racconti, tanto, troppo, aveva prosciugato della sua creatività, venne sommerso da richieste e proteste degli ammiratori del detective più famoso dell’epoca e non solo…!!!
Queste richieste e proteste furono tali e tante da indurre Conan Doyle a riportare in vita la propria creatura.
Ebbene…
Nel racconto in questione vi è un aspetto quantomeno insolito…!!!
Un aspetto fuori dal coro rispetto a molti altri racconti del Fantastico Duo, Holmes-Watson…
Infatti qui manca il delitto…!!!
Nessun omicida e nessun Arcinemico cui dare la caccia.
In questa avventura troviamo Holmes e Watson in trasferta, per così dire, in una delle più famose città universitarie d’Inghilterra, della quale Watson, il fedele reporter delle avventure del suo “Ineffabile Amico”, tace il nome.
Comunque sia…
Holmes si trova in questo luogo per poter svolgere delle ricerche quando, una vecchia conoscenza arriva ad interpellarlo.
Si tratta del Professor Soames, un tutor di uno dei college della città universitaria.
Il Professor Soames si rivolge a Holmes perchè indaghi su un fatto che potrebbe costringere il Professore stesso ad invalidare un esame di greco che si dovrebbe svolgere il giorno seguente.
Il “Fattaccio” per il quale vengono richiesti i servigi di Holmes è l’intrusione di uno sconosciuto nell’alloggio del Professor Soames con successiva copiatura del testo d’esame.
Holmes inizialmente non è entusiasta della cosa ma poi, con il procedere della narrazione dei fatti fatta dal Professor Soames, il suo interesse cresce via via.
Giunto al livello di massimo interesse Sherlock Holmes accetta di indagare sullo strano “Mistero della Versione Copiata”.
Il Professor Soames comincia con il rivelare al signor Holmes ed al fido Watson di aver trovato, sul luogo del misfatto una matita spezzata, i fogli della versione di greco sparsi per la stanza, un grumo di fango su un tavolino presente nella stanza dov’erano posati i fogli della versione di greco ed uno strappo nella copertura di cuoio di un altro tavolo della stanza.
Arrivato sul luogo del misfatto Holmes ritrova un altro piccolo grumo dello stesso fango già rinvenuto dal Professor Soames nella stanza da letto del professore.
Terminate le investigazioni “in loco” Holmes e Watson, debitamente informati dal Professor Soames circa le identità ed i dati salienti dei tre studenti occupanti i tre piani sopra l’alloggio del professore, il signor Gilchrist, eccellente studente ed atleta, particolarmente portato per il salto in lungo ed il rugby, figlio di una ex famiglia agiata della quale il padre ha sperperato il patrimonio con le scommesse, nonchè il più alto dei tre studenti; Daulat Ras, uno studente di origini indiane, uno studente che si impegna moltissimo ma con il tallone d’Achille proprio nel Greco; Miles McLaren, un cervellone, il migliore di tutti, quando decide di mettercisi d’impegno ma che nell’ultimo trimestre ha deciso di concentrare il proprio ingegno nel gioco delle carte.
Dalle investigazioni di Holmes emerge inoltre che la porta dell’alloggio del Professor Soames era stata lasciata, inavvertitamente e senza alcun dolo, come direbbero degli investigatori di professione, aperta e con la chiave inserita nella toppa.
Ed ora una piccola, ma non priva d’importanza, avvertenza: nelle righe che seguiranno svelerò l’identità del colpevole e, a grandi linee, come i fatti si sono svolti quindi chi di voi preferisse scoprire tutto dal racconto di Conan Doyle non prosegua nella lettura…!!!
Per tutti gli altri, sinteticamente, la soluzione dell’enigma è la seguente…
Il colpevole della copiatura fraudolenta della versione di greco è il signor Gilchrist.
Costui, rientrando da un allenamento al campo d’atletica, grazia alla propria altezza ben oltre la media, potè vedere dalla finestra, una finestra posta ad un’altezza tale che persino Holmes non riuscì a scorgervi nulla attraverso da lontano ed anche da vicino potè vedere pochissimo e per giunta stando in equilibrio sulle punte dei piedi, i fogli contenenti la versione di greco.
Avvicinatosi alla porta dell’alloggio del professore e trovandola insperabilmente aperta decise di entrare e perpetrare il proprio “colpevole misfatto”…!!!
L’arrivo del professore da una porta secondaria lo colse di sorpresa ed il giovane si rifugiò nella stanza da letto.
Per la fretta di abbandonare il salotto-studio, riprendendo le proprie scarpe d’allenamento in precedenza poggiate su un tavolino, ne tagliò la superficie di cuoio rosso.
Il ragazzo poi, aiutato dal maggiordomo del professore il quale era stato, in passato, maggiordomo della famiglia del ragazzo prima che il vecchio signor Gilchrist sperperasse l’intero patrimonio familiare con le scommesse, lasciò, non visto, l’alloggio del professore.
“Come fu possibile una cosa simile???”, chiedete.
Fu possibile perchè il maggiordomo, avvertito del “crimine” avvenuto finse (???) un malore e rimase seduto, fino a dopo che il professore lasciò l’alloggio per recarsi a chiedere aiuto a Holmes, seduto su una poltrona sulla quale il maggiordomo aveva notato la presenza di un paio di guanti appartenenti al proprio ex padroncino.
Bannister però non si limita ad aiutare il giovane Gilchrist a lasciare il “luogo del delitto”, lo convince anche a scrivere una lettera di scuse al professore nella quale, tra le altre cose, dice di rinunciare all’esame e di andare a lavorare in Rhodesia come poliziotto!
E questa è, per sommi capi, la vicenda del “Crimine Particolarissimo” sul quale l’abilisso investigatore di Baker Street mette l’ennesima firma…!!! ^_______^
Bene…!!!
Ed anche per stavolta siamo ormai giunti al termine…
Non prima però che io abbia potuto ringraziare tutte e tutti voi per la pazienza e la cortesissima attenzione che, ancora una volta, mi avete voluto dedicare e prima di avervi potuto dare l’arrivederci alla nostra prossima “Storiella da Blog”…!!! ^___^
Sempre qui tra queste pagine…
E sempre che a voi continui a far piacere seguirmi e leggermi…!!! ^______^
Per ora vi saluto augurandovi una serena notte (data l’ora!!!), ed uno spumeggiante martedì…!!! ^______^
Buona lettura, come sempre, a tutti voi carissimisssssssssssssssssimisssssssssssssssssssssssimisssssssssssssssssssssssimi amici miei…!!! ^________^
Riccardo