“L’OCCHIO CINEFILO-BUIO IN SALA”:
“IRRATIONAL MAN” dal 17 dicembre 2015 al cinema
Inizio subito col dire che un film di Woody Allen è sempre una cosa gradita anche se in “Irrational man”non siamo ai soliti livelli del maestro. Pur tuttavia Woody Allen è riuscito a creare un buon noir sul disincanto. Il regista newyorkese si interroga, con il suo caustico sguardo sulla realtà, sul senso di giustizia in una umanità egoista, disorientata e vittima passiva degli scherzi del destino. E’ questo il punto focale del film e recitato molto bene dai due attori Joaquin Phoenix e Emma Stone, veramente molto bravi. Il film ha per protagonista un professore universitario depresso e psicotico, Abe Lucas, che insegna filosofia senza alcuna convinzione ed è in preda a manie suicide, un uomo ormai anestetizzato dai troppi dolori che la vita gli ha riservato. Trasferitosi nel college di una piccola città di Rhode Island il professore si lascia coinvolgere da due donne, la collega di chimica (Parker Posey) stufa del suo matrimonio e dalla sua allieva più brava e in gamba (Emma Stone), con cui sembra più coinvolto sentimentalmente. La sua vita cambia quando ascolta per caso una conversazione in un bar che lo mette a contatto con la disperazione di una madre che non può vedere i suoi figli per la decisione di un giudice. Da qui la sua vita ha una scossa e con un vero scopo che lo rende vivo, ovvero decide di uccidere il magistrato colpevole della crudele decisione per fare a detta sua una giustizia per l’umanità. Lo script del film per la verità è un po’ stantio e già visto e si diverte a demolire i rovellamenti interiori e i quesiti esistenziali che per tutto il film con apparente tenacia sono in bocca ai protagonisti. Il film mette in evidenza tuttavia con pregevole piglio il sostanziale disincanto del regista e la accettazione malvolentieri della pericolosità dell’irrazionalità umana. Questa è la nota positiva del film. C’è da dire però che l’alternarsi delle azioni dei protagonisti, intramezzate dalle note jazz del Ramsey Lewis Trio, hanno un sapore di già visto e di meccanico e non restituiscono lo scatto farsesco né il senso non senso della vita del miglior Allen. “Irrational man” resta un film da vedere e di qualità e conta su alcuni passaggi di sofisticato gioco ironico e un epilogo sorprendente visti gli ultimi film del regista, dove il senso della giustizia viene compiuto finalmente. Un Allen sottotono è pur sempre migliore di tanti titoli attualmente in circolazione.
DANIELA MEROLA