L’Occitane: un esempio di impresa equosolidale
Si sa che a Natale sono tutti buoni, ma pochi lo sono davvero e ancor meno lo sono tutto l’anno. È ormai cosa nota che L’Occitane si impegna ormai da anni a proporre un modello di impresa a vantaggio di tutti, tanto che ha ricevuto l’attestazione equosolidale dalle Nazioni Unite (nel quadro del UNDP) in qualità di azienda esemplare per le sue azioni sul tessuto economico e sociale in Burkina Faso. L’Occitane si occupa infatti dello sviluppo di una filiera produttiva in Burkina Faso, dove, solo nel 2013, sono state prodotte ben 660 tonnellate di burro di karité equosolidale.
Olivier Baussan, fondatore de L’Occitane, si trovava in aeroporto quando sentì per la prima volta parlare del burro di karité e della storia di questo albero sacro, le cui noci venivano raccolte soltanto dalle donne. Decise immediatamente di cambiare i suoi progetti e si diresse a Ouagadougou, dove fece il suo primo ordine di burro di karité. Soltanto fino a una trentina di anni fa, questo prezioso ingrediente era venduto soltanto sui mercati locali, mentre ora non solo ha cambiato la beauty routine delle persone di tutto il mondo, ma ha completamente rivoluzionato la vita delle donne burkinabé. Il burro di karité de L’Occitane viene acquistato con un contratto equosolidale con le cooperative di lavoratrici, facendo in modo di favorire lo sviluppo sostenibile. A oggi, L’Occitane impiega quasi 15.000 donne, spianandone l’emancipazione economica. L’Occitane ha inoltre aderito al Business Call To Action – un network di aziende che contribuisce alla crescita economica dei paesi in via di sviluppo e tutela dell’ambiente.