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“L’odore acido di quei giorni” – Paolo Grugni

Creato il 13 marzo 2014 da Temperamente

 

l'odore acido di quei giorni - copertina
Emilia, ultimi giorni di dicembre 1976: Alessandro Bellezza, di ritorno dal suo atipico lavoro – raccoglie carcasse di animali investiti da automobilisti distratti per evitare incidenti stradali – trova il cadavere di una giovane donna. Caricato il corpo sul pick-up per portarlo via insieme a quello delle povere bestie abbandonate sull’asfalto, si accorge che la donna è ancora viva; bloccato da una bufera di neve, Bellezza, ex chirurgo allontanato dalla pratica medica e dagli affetti familiari perché implicato in una vicenda con le Brigate Rosse, è costretto a prestare assistenza in casa propria alla sconosciuta, ferita e apparentemente in preda a un’amnesia. Ma chi è davvero questa donna? Perché non vuole essere condotta in ospedale? E chi è il misterioso serial killer che uccide le donne sparando loro un unico colpo nella vagina? Ma soprattutto, quanto può essere lunga, la memoria del male subito?

L’odore acido di quei giorni è un libro duro, gelido, granitico. A cavallo tra romanzo storico, poliziesco e noir, affonda le radici nella temperie politica della Bologna dell’inizio del 1977. La vicenda, ambientata a San Giovanni in Persiceto, nella provincia bolognese, è inserita nel calderone sociale dell’epoca, e narrata in gran parte attraverso l’espediente narrativo delle trasmissioni di Radio Alice, emittente libera che parla di scontri tra studenti e poliziotti, di colpi di pistola che esplodono ai cortei, di violenza e di paura, sulle cui frequenze il protagonista è sempre sintonizzato. I dialoghi sono rarefatti, il senso di pericolo e allarme è costante, il ritmo è serrato e incalzante; i personaggi sembrano non aspettarsi nulla dalla vita: dolenti, dilaniati dalla sofferenza, ma in maniera asciutta, rigida, glaciale, sono ingranaggi di una macchina che percorre l’Italia degli anni di piombo descrivendola con precisione fotografica e arrivando a risalire alla lotta partigiana e ai tristi anni del dopoguerra.

Paolo Grugni compone un romanzo intenso, toccante, avvincente, e riesce a non trascurare la trama gialla a scapito della contestualizzazione storica, ma a bilanciare con destrezza i due aspetti senza scadere nella pedanteria né nella mera lezioncina scolastica. Un romanzo consigliato a tutti: a chi ha vissuto gli anni Settanta e a chi ne ha solo sentito parlare.

Maria Di Piazza

Paolo Grugni, L’odore acido di quei giorni, Laurana editore, collana Rimmel, 2011, pp. 284, € 16,50


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