Prosegue l’inchiesta sullo scandalo della Banca Montepaschi di Siena. Si indaga sull’acquisizione di Antonveneta e sulle operazioni dei derivati, i reati ipotizzati sono ostacolo all’attività di vigilanza e falso in bilancio. I cassintegrati Agile-Eutelia ricordano il coinvolgimento di MPS nel loro fallimento. Dopo il patteggiamento di Leonardo Pizzichi e le repliche di Mussari, commentano: “Avevamo capito fin dall’inizio che MPS era coinvolta nella nostra vicenda”.
I lavoratori Agile ex Eutelia conoscono tre dei protagonisti dello scandalo MPS: Leonardo Pizzichi, Andrea Pisaneschi e Giuseppe Mussari.
Pizzichi, Presidente e Sindaco di MPS, diventa presidente di Eutelia nel 2009. Pisaneschi, Presidente di Antonveneta e componente del cda della Banca Monte dei Paschi, nel 2009 fa parte come consigliere anche del cda Eutelia. Il terzo, quel Mussari oggi agli onori della cronaca per lo scandalo dei derivati di MPS, nel 2009 era ai vertici di MPS. E fu quest’ultimo che i lavoratori incontrarono nella grande manifestazione nazionale che organizzarono a Siena davanti alla sede del Monte dei Paschi, il 2 ottobre 2009.
Giuseppe Mussari rispose alle accuse dei lavoratori, che vedevano in Pizzichi, e quindi in MPS, l’artefice dell’accelerazione della cessione del ramo IT Eutelia in Agile-Omega (la scatola vuota), e quindi al suo fallimento. Mussari usò queste parole: “Banca del Monti dei Paschi di Siena non ha mai avuto, non ha, e non avrà in futuro, niente a che fare con Eutelia. Lo abbiamo detto più volte e lo ribadiamo oggi”.
È un fatto però che è soprattutto il debito con le banche ad aver portato all’insolvenza di Eutelia, nonostante l’operazione di “scarico” di 2.000 lavoratori nella scatola vuota Agile, e fra i gruppi bancari più esposti vi era proprio il Monte dei Paschi (per circa 20 milioni di euro). Le conclusioni non sono difficili.
E a quelle conclusioni arrivarono subito i lavoratori, che non esitarono a denunciare questo torbido intreccio e i responsabili del fallimento di Agile. A seguito di denunce e indagini, nel luglio 2010 il Gip di Roma emette un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per otto manager della filiera Eutelia-Agile, e fra questi c’è anche Leonardo Pizzichi. L’ex presidente e sindaco MPS chiede subito il patteggiamento. Il PM concede 15 mesi per bancarotta fraudolenta. “Pena troppo leggera!”, per Pizzichi come per altri che han patteggiato, lamentano i lavoratori. Inoltre il giudizio immediato non ammette la costituzione di parte civile, e più di mille lavoratori erano stati ammessi in questo processo come parte civile.
Oggi che MPS è alla ribalta della cronaca per lo scandalo dei derivati, con i vertici che di nuovo, come per Eutelia, affermano di essere stati all’oscuro di tutto, arrivano amari i commenti dei lavoratori Agile. Bruciano quei 3,9 miliardi regalati a MPS dal governo Monti: “Bruciano soprattutto perché avevamo capito sin dall’inizio che MPS era coinvolto nella nostra vicenda”, dice Antonio, cassintegrato Agile di Napoli.
di Cadigia Perini | @cadigiaperini