tratto da: www.hercole.it del 03 gennaio 2012
Di Giulia Noera - Non è passato inosservato il messaggio di fine d'anno del Cardinale Romeo che ha schierato la Chiesa palermitana contro le unioni civili.

Non è passato inosservato soprattutto per il fatto che la messa era celebrata all’interno del Palazzo di Città, luogo istituzionalmente deputato alla politica e alle decisioni prese da persone che dovrebbero essere, nelle loro decisioni, distaccate da un’ eventuale interferenza della Chiesa.
A Romeo non è andato giù il voto del Consiglio comunale che qualche settimana fa ha approvato una mozione per dire di sì al registro delle unioni civili: una mozione ‘bipartisan’ che ha visto 19 voti a favore e soltanto tre contrari e che impegna il sindaco di Palermo a istituire un'anagrafe in cui le coppie conviventi, sia etero che omosessuali, potranno iscriversi.
Ma gli effetti civili del registro, saranno istituiti solo quando passerà all'Ars il ddl di Pino Apprendi, il parlamentare del PD ‘padre’ del disegno di legge.
Intanto però, l'iter della legge è stato rallentato e il ddl è tornato in commissione per un nuovo esame tra le proteste del comitato "Esistono i diritti" che fa capo a Marco Trapanese e Gaetano D’Amico.
Anche l'Arcigay si è espresso, in maniera molto civile, sulla questione "Rispettiamo tutte le opinioni, e difenderemo sempre il diritto di tutti di esprimere la propria opinione, anche quelle di chi discrimina - si legge in una nota - Ma la Palermo che sogniamo è più bella, più accogliente, più onesta, più laboriosa come ha detto il cardinale, e quindi attenta ai bisogni di tutti i cittadini, indipendentemente dal fatto che siano sposati o meno, che siano o meno eterosessuali".
Per l'associazione "stupisce che sia proprio il pastore dell'Arcidiocesi palermitana a fare simili dichiarazioni e stupisce oltretutto che queste dichiarazioni vengano pronunciate in un luogo istituzionale, nello stesso Palazzo delle Aquile in cui il Consiglio comunale, coraggiosamente e con grande partecipazione trasversale negli ultimi dodici mesi ha deliberato per ben due volte contro le discriminazioni".
C’è da dire che il cardinale Romeo non è nuovo a episodi del genere, peraltro discutibili anche su base cristiana: qualche mese fa infatti, in occasione della Giornata contro l'Omofobia aveva vietato l'uso dei locali di una parrocchia palermitana per una veglia in memoria delle vittime dell’omofobia.






