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Ah, oppure di là sarà così bello che ci diremo: come mai ci sono venuto solo ora, dovevo pensarci prima, quante energie ho sprecato lassù, ma poi ci verrà un mezzo rimpianto tipo: magari era l'unica occasione che avevamo, non ci torneremo più, se alla fine era inevitabile passare di qua tanto valeva godersela di più di là, era brutto ma ci eravamo abituati, qua è bello, è tutta un'altra cosa, per carità, ma chissà che alla fine non ci si annoi di tutto questo beatume. Sì, ho detto beatume. Non so se si possa dire. L'ho detto. Che poi lì dove si va magari già ci sono. Chi mi dice di no? Forse devo solo mettere a fuoco (ho proprio detto: a fuoco), la realtà è che probabilmente qui è proprio bello ma non è così facile farci subito l'occhio, ecco. Oppure, ci pensavo, sapete, m'è venuta in mente una storia strana. Se fosse che durante la mia vita sono stato così grande e magnifico che la gente rimasta là abbia deciso di dedicarmi ogni tipo di onori? Questo l'ho premesso per spiegarvi meglio che cosa acuta e divertente m'è venuta in testa. Magari non sto vegliando il mio cadavere, come supponevo un po' più sopra. Ecco, pensavo, e mi vergogno un poco a dirlo, probabile che a qualcuno possa peccare d'immodestia, ma -tant'è, se sono stato così grande me lo merito pure- beh, ecco, pensavo: in realtà io sono il mio monumento. Ecco. Ho detto anche questo. Mi sembra un'idea plausibile, no? Anche perché spiegherebbe tutto questo viavai di curiosi che mi guardano così da vicino, mi parlano ma non mi sentono, ecco perché non mi muovo, ecco perché posso solo guardare davanti a me, e se penso di aver potuto chiudere gli occhi continuo a guardare, ecco perché. Sono stato scolpito con gli occhi aperti. E se fossi un busto? Oddio, a questo non avevo pensato. Beh... ho le gambe? Non lo so, oddio. Per saperlo mi basterebbe guardare. No, non riesco. Non le vedo. Questo non vuol dire che non le abbia. Di certo non riesco a vederle. Potessi almeno cercarle, con le mani, ma le mani non riesco a muoverle, e, francamente, non per essere ripetitivo, ma non potendo guardarle non sono neppure sicuro di aver più neppure delle braccia. E se fossi solo una testa? Chi mi dice il contrario? Oddio, lo sentirò se respiro o no. Almeno quello! No. Non lo capisco. Poi, diciamoci la verità, potrei avere un bel petto largo e forte, ma, in quanto monumento, non dovrei comunque poter respirare. Ed infine, possibile anche che abbia gamba e braccia, ma non potendo (quale monumento) guardare dove mi pare non posso saperlo per certo. Ma in quanto monumento, perché posso comunque continuare a guardare? E se fosse che in realtà sono un pizzico del genio dello scultore, rimasto nella sua opera, che, così somigliante, ha finito per formare anche me, spirito dello scultore, a sua stessa somiglianza? Per dirla in poche parole: forse non sono me, neppure il mio monumento. Forse un frammento di spirito creativo di uno scultore che si finge soggetto del monumento in quanto spirito creativo mitomane. Oppure no.
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