Non è detto che tu debba fare queste cose, anzi. Puoi per esempio aprire un blog (ma certo: sulle alabarde medievali; sui canti gregoriani; sulla flora delle isole Shetland), curarlo per bene, e basta.
Però dovresti tenere in considerazione che se i tuoi contenuti hanno un qualche valore, è un peccato lasciarli da parte, e non dare loro l’opportunità di essere amplificati.
L’opportunità dell’amplificatore, esatto. E considera che non ti costerebbe nulla.
- Fatti trovare. Piazzare un semplice indirizzo di posta elettronica non costa nulla, e l’obiezione della posta spazzatura non regge. Gmail svolge un ottimo lavoro in questo senso. Ma io ti capisco, sul serio. Pensi che se lo metti sarai invaso da decine di email di lettori che…
Forse sul pianeta Papalla funziona così. Se per caso hai 100 lettori al giorno, sarai fortunato ad avere 2 commenti. E ogni tanto una mail. Ricordati sempre che le persone spesso apprezzano, ma tacciono. Non sentono la necessità di aggiungere il loro pensiero: perché lo ritengono banale. Oppure perché immaginano che tu non ne abbia affatto bisogno.
- Chi sei? Mica devi raccontare tutto di te. Ma sapere che cosa fai, aiuta. Cosa ti ha spinto a diventare esperto del tempo meteorologico nel nord dell’Islanda (e solo nel nord)? Perché le alabarde medievali ti affascinano così tanto?
Avere l’impressione di parlare con un’entità astratta non è una buona cosa, sul serio.
- Offri contenuti per i quali il lettore ci metterebbe la faccia. Come si fa? Non è semplice rispondere a una domanda del genere, perché sei tu che devi impararlo, con l’esperienza, il tempo, gli errori. Ricorda questo: creare contenuti non significa riempire a tutti i costi i buchi di una superficie. Non devi credere che un giorno, oppure una settimana senza post ti danneggeranno. Certo, le classifiche esistono e dicono che… Lo sappiamo cosa dicono, e a cosa portano, di solito. Il silenzio permette di assaporare meglio le parole, quando verranno.
- Osserva cosa fanno gli altri. Se altri affrontano i tuoi stessi argomenti, dai un’occhiata a come si comportano. Non devi copiare, o imitarli. Tuttavia è bene tenere in considerazione quello che succede attorno, e decidere se non è il caso di modificare qualcosa della propria strategia. C’è una linea sottile che separa la coerenza dalla testardaggine, e spesso si precipita soavemente nelle seconda persuasi di perseguire la prima. Una dritta semplice semplice e banale: se danneggia i tuoi contenuti (non arrivano ai lettori), probabilmente è testardaggine.
- Non temere la condivisione. In realtà credo che nessuno la tema, ma di certo ci sono dei blog che non permettono la condivisione tramite i pulsanti sociali. Quelle simpatiche icone che di solito si trovano in calce a un post, e permettono al lettore, di condividere un contenuto su Facebook o Twitter, o Google+.
Non costa nulla piazzarli lì in fondo, ma spesso non si trovano. Disattenzione? Distrazione? Non lo so. Però in certe circostanze mi è capitato di finire su un blog e di non trovare niente del genere. Certo, è sempre possibile condividere: ma perché complicare la faccenda?
- Aggiornare con costanza. Per me non vuol dire che ogni giorno deve esserci un tuo post: non fare come il sottoscritto. Voglio dire che devi avere come stella polare la qualità, e i tuoi contenuti devono essere aggiornati avendo come obiettivo costante la qualità, e nient’altro.