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L’ora di spinning

Creato il 29 dicembre 2010 da Olga

L’ora di spinning

Non so bene se è perché mi capita sempre più spesso di frequentare spinning quando fa lezione il napoletano – uno che fa sudare – o se è perché con il Natale  in moltissime hanno ricevuto MGM I (Manuale della giovane mignotta) e hanno letto che lo spinning è per donne frustrate, ma ultimamente le sale di spinning sono frequentate solo più da uomini. Eterosessuali.

Dirai: che bello, a me mica capita. Io quando vado in palestra vedo solo gayz,  col tono compunto.

Io ti rispondo: sì vecchia, ma non ce la facciamo mica eh, col tono da saputa. Ma esperita. Non si becca. Spinning è uno sport individuale: ciascuno ha la sua sfida da vivere.

Gli avventori dello spinning

Raramente hanno sotto i 30 anni. Tutti sposati, i più giovani ancora con la fede al dito. Hanno tutti problemi di pancia e non si capisce perché frequentino spinning, modo rapido di bruciare  gambe, che infatti essi hanno magrissime.

Sembrano grandi esperti, perché tutti hanno la tutina da ciclista. Immaginiamo per ciascuno di loro un passato da Bartali. In verità il discorso è un altro: tutti gli uomini, ed è la classica sindrome da “vorrei fare squadra”, non appena decidono di spendersi in qualcosa, si devono conformare con tutti i crismi. Da qui ecco la decisione di acquistare la tutina alla seconda lezione: tutina, scarpette con attacchi, cardiofrequenzimetro, borraccia specifica da bici (non sia mai usare una bottiglietta d’acqua normale quando puoi usare una borraccetta specifica da bici, essendo che, no  NON  siamo in una palestra, no quella non è una cyclette, no, siamo in montagna e ci vuole qualcosa che si incastri nella bici)

Ma questo non è niente. La competizione che si raggiunge in quella sala è ai massimi livelli. Il maestro dice: “ognuno gareggi per se, è la vostra sfida individuale”.

Ma non è così. Ok la competizione c’è sempre, anche quando in sala sono donzelle. Diciamo solo che le donne sono meno propense a farsi venire un infarto durante la lezione.

C’è stata una lezione che avevo al mio fianco un uomo bardato da capo a piedi da ciclista professionista: Marco Pantani. Io ero vestita normalmente, anche perché ogni tanto lavo i pantaloncini preserva làsotto (quelli con comodo cuscinetto: altro che tenalady). Lui mi ha guardato e mi ha detto: “Non ti preoccupare, è la tua prima volta: rilassati. Tutto andrà bene. Fai quello che ti senti” Io ho risposto : “sai, non è la mia prima volta. Arriverò in fondo”.

Alla fine della lezione mi ha sorriso soddisfatto. FIERO. Non mentivo. E’ stato bello? E’ stato bellissimo.

L’ultima volta c’era un pazzo che gridava durante l’allenamento. Ciascuno si viveva la sua finta salita, il suo finto running, il suo finto jumping, il suo “ sensibile incremento”  e nel mentre il maestro ci chiedeva se andasse tutto bene: “Tutto ok?” Questo  ci fa venire un infarto a tutti e risponde gridando come un pazzo,”BENISSIMO, BEEEEEEEENIIIIIIISSSSSSSSSSIIIIIIIIIIIMOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!” Come il generale di Full metal jacket.

Alla fine  mi chiedo: ma noi che facciamo spinning abbiamo una vita socialmente attiva?

Ma soprattutto: visto che nessuno di noi sta dimagrendo, un po’ di sesso vero, tutti quanti, no?


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