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L'ora magica

Creato il 20 agosto 2014 da Odio_via_col_vento

 

L'ora magica

Timothy Easton, Beach Walk

 

C'era quell'ora magica in cui arrivare sulla spiaggia: quando il sole cominciava ad abbassarsi, la sabbia a colorarsi d'oro, la luce a frangersi in mille frammenti a pelo d'acqua, le ombre ad allungarsi.

Arrivando incrociavamo gli stakanovisti dell'abbronzatura, i patiti della vita tropicale a buon mercato che arrancavano facendo il nostro percorso al contrario, lungo le dune, coperti di polvere, salsedine, trascinando bambini stanchissimi e piagnucolanti o con la pelle irrimediabilmente arrossata che di notte avrebbe chiesto ragione dello stress cui era stata sottoposta.

Noi eravamo invece freschi e riposati, col lieve sorriso di consapevolezza di chi non deve sottoposri a tour de force, di chi vive un'estate lunghissima, senza fine, tre mesi filati, e quindi può diapanare il suo tempo come crede.
La lunga estate di un tempo: villeggiatura e non ferie. Non da contarsi in giorni o settimane, ma in mesi.
C'era spazio per tutto: per i dolci pomeriggi all'ombra, per la ricerca dei pinoli e poi dei funghi, per gustare odori e sapori, per la pigrizia tranquilla dei riposini pomeridiani, per i vecchi film in bianco e nero che passavano e riapassavano in TV ogni estate, per le gite in bicicletta.

Sembra un tempo così vicino, ma se provi a contarlo ti spaventi.
E' un passato in cui le generazioni si confondono: la mia infanzia con quella dei miei figli, la mia adolescenza dorata con quelle inquiete che ho dovuto domare.
Anche i luoghi sembrano uguali, eppure non lo sono. Pian piano, inevitabilmente, abbiamo spostato le varie famiglie sempre più a sud, alla ricerca di quel po' di selvaggio che ci piace tanto: i gigli di sabbia sulle dune, le palme, il costume salato che si appiccica sulla pelle, anguria e albicocche, e poi kiwi e fichi d'india.

Mi resta questo gusto del bellissimo mare serale.
Spogliarsi con calma, senza bisogno di spalmarsi di filtri solari, nuotare a lungo, lentamente, incontro al sole che tramonta, bagnarsi nella scia rossa dell'acqua che si fa succo di arancia, uscire quando comincia a scendere il primo crepuscolo, sentirsi quasi rabbrividere nell'aria che non scalda più.

 


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