In occasione della giornata contro l’omofobia, Vanity Fair (nel numero 19, attualmente in edicola) racconta tre storie di chi crede che la libertà debba vincere sul disonore: infatti l’articolo di T. Ferrari raccoglie le testimonianze di tre insider di altrettanti capitali dell’onorata società: tre voci che aprono uno squarcio su di una realtà intrisa di omofobia in cui omosessualità e onore sono in netta antitesi.
Tra queste quella di Katia (al secolo Giancarlo Milucci, 43 anni), trans napoletana che poteva diventare capocosca (a differenza di Ketty, arrestata un anno fa e considerata la prima boss trans della camorra). La storia di Rocco (19 anni), figlio di un boss calabrese ricorda invece quella dei camorristi gay raccontati dal drammaturgo Fortunato Calvino nel suo spettacolo “Cuore nero”.
Infine la siciliana Fiammetta (testimone contro un boss di mafia “accusato” di andare a trans). Proprio dalla sicilia provengono le testimonianze dei volontari del primo circolo Arcigay d’Italia che si trovano quotidianamente a raccogliere le testimonianze di giovani omosessuali.
Viene poi ricordata l’emblematica vicenda di Leonardo Vitale (il primo pentito di mafia) che ha passato tutta la sua vita ad angosciarsi sulla propria identità sessuale.
> leggi le prime pagine dell’articolo su vanityfair.it
COMMENTI (1)
Inviato il 18 maggio a 10:36
Evviva Vanity Fair !