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L’origine trasposonica dei politici

Creato il 01 febbraio 2015 da Arvales @ArvalesNews

L’origine trasposonica dei politiciPer quante volte l'istinto mi avverte di tenermi alla larga dai politici, altrettanto fa la ragione gridando al pregiudizio.
Quand'ero giovane mi piacevano queste liti in famiglia, tanto che a volte le preferivo al cinema; invecchiando, sani di mente s'intende, si comprende quanta energia sprechino i conflitti tra istinto e ragione: surreali quanto vi pare, ma non per questo inesistenti.
Una di queste contese, per esempio, quella che nasce quando conosci l'uomo oltre che il politico, ha trovato una ragionevole composizione per merito della scienza: quella che in apparenza è una degenerazione dell'essere umano, "il politico", scopriamo con sollievo che ha origine genetica, dipende dai parassiti genetici chiamati trasposoni.
Leggendo un articolo sul sito lescienze.it, vengo a sapere che dal deporre uova siamo evoluti alla gestazione all'interno del corpo materno per l'intervento di "antichi elementi genetici mobili, i trasposoni, che hanno reclutato e attivato nell'utero migliaia di geni espressi solo in altri tessuti, disattivando allo stesso tempo centinaia di geni coinvolti nella risposta immunitaria."
Tanto è bastato per avviare i processi inferenziali che hanno propiziato la fine del conflitto: l'istinto ha ragione, e la ragione torto; non c'entrano i pregiudizi sui politici che ti sfruttano, rubano alle persone e ancor peggio all'ambiente, mentono con la stessa classe con cui un bambino si scaccola, si coalizzano per difendere i privilegi illegittimi della casta e mi fermo qui per non annoiarmi... C'e l'hanno nel DNA il maledetto trasposone che gli succhia dalla mente l'onestà e il senso della giustizia. Non dobbiamo colpevolizzarli, sono malati, vanno curati. Sandro Pertini e pochi altri galantuomini come lui non costituiscono un'obiezione alla tesi, se contiamo quanti di loro sono apparsi nell'arco dei secoli...
Il bello della scienza è che oltre a fornire percorsi che certificano qualcosa del mondo, offre a chi non è scienziato un patrimonio concettuale utilizzabile in altri contesti. Chi scienziato non è, può comunque utilizzare concetti e paradigmi di matrice scientifica come materiale creativo. È ciò che ho fatto immaginando che la causa della stronzaggine degli uomini politici non gli vada addebitata in quanto scelta consapevole, bensì considerata alla stregua di una delle tante malattie genetiche che affliggono l'umanità.
Sorridete pure se vi appare come una boutade, però leggete queste poche righe tratte dall'articolo citato.

"[...] A guidare questo processo sono stati antichi trasposoni, tratti del DNA che non codificano per proteine e che hanno la particolarità di poter cambiare la propria posizione all'interno del genoma, e che per lo più sono "interessati"solo a replicarsi. Finora infatti sono stati individuati pochi trasposoni che abbiano una qualche funzione utile all'organismo, mentre rappresentano sempre un fattore di rischio per l'integrità del genoma: se si inseriscono in un punto sbagliato del patrimonio genetico possono alterare in modo negativo qualche delicata funzione essenziale al benessere della cellula in cui si trovano. Per questo sono spesso considerati "parassiti genetici"." (Fonte: lescienze.it)

Non è perfetto? Possono cambiare posizione all'interno del sistema; sono interessati solo a replicarsi; pochi di loro sembrano di una qualche utilità; se inseriti nel posto sbagliato mandano a puttane ogni cosa su cui mettono le mani. L'effetto "trasposone" collima esattamente col profilo di alcuni politici che ho avuto modo di conoscere. Forse chiamarli parassiti è un eufemismo...
Bene, mi sono tolto un pensiero; non amo lasciare i conflitti mentali appesi come salami ad ammuffire: finisce che li devi buttare, ed è un peccato pensando all'energia investita nei tentativi di giungere a conclusioni condivise.
Da ora in poi, quando vedrò la faccia di un politico in televisione non lo taciterò più col tasto "muto"; lo guarderò invece con occhi compassionevoli per la sua sfortunata sorte, rivolgendo con la mente a familiari, amici, collaboratori e sostenitori un accorato appello: dategli una mano, in fondo non è cattivo, l'hanno disegnato così.


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