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L’orologio dell’Apocalisse, il “Doomsday Clock”, e’ tornato alla ribalta

Creato il 19 gennaio 2013 da Wally26

Passando per Union Square a New York, e’ facile che qualcuno vi allunghi un volantino. I temi sono i piu’ svariati e sempre politici: la Palestina che soccombe all’imperialista Israele e’ uno di quelli che va per la maggiore, ma in questo periodo storico cosi’ delicato e in fermento e’ tornato di moda un altro vecchio cimelio: l’Orologio dell’Apocalisse;

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Avrete certamente letto o sentito parlare di questo Doomsday Clock, tornato recentemente alla ribalta sui rotocalchi internazionali. Il famoso orologio simboleggia il tempo mancante all’umanita’ per autodistruggersi, a causa di: guerre termonucleari, disastri climatici, armi batteriologiche. Vediamo di cosa si tratta in dettaglio.

Origini e scopo

Nuclear

The nuclear age dawned in the 1940s when scientists learned how to release the energy stored within the atom. Immediately, they thought of two potential uses–an unparalleled weapon and a new energy source… .For most of the Cold War, overt hostility between the United States and Soviet Union, coupled with their enormous nuclear arsenals, defined the nuclear threat… .Today, the potential for an accidental or inadvertent nuclear exchange between the United States and Russia remains, with both countries anachronistically maintaining more than 1,000 warheads on high alert, ready to launch within tens of minutes, even though a deliberate attack by Russia or the United States on the other seems improbable…

Unfortunately, however, in a globalized world with porous national borders, rapid communications, and expanded commerce in dual-use technologies, nuclear know-how and materials travel more widely and easily than before–raising the possibility that terrorists could obtain such materials and crudely construct a nuclear device of their own… As a result, according to theInternational Panel on Fissile Materials, substantial quantities of highly enriched uranium, one of the materials necessary for a bomb, remain in more than 40 non-weapon states. Much of the recent discussions focuses on Iran and its pursuit of a civilian nuclear power capability, but Mohammed ElBaradei, the IAEA director general, estimates that another 20 to 30 countries possess the capabilities, if not the intent, to pursue the bomb.

Meanwhile, the original nuclear weapon states (in particular, Britain, France, Russia, and the United States) continue to modernize their nuclear arsenals, with little effort to relinquish these weapons. All of which leads many to believe that the world is embarking on a second nuclear age.

Climate Change

Ne conosciamo bene la storia. Larga parte della comunita’ scientifica, comunque, rimane piuttosto critica circa il peso reale del fattore umano nel complesso meccanismo dei cambiamenti climatici in atto. Viviamo infatti su un pianeta che dalla sua origine in avanti ha sempre subito molteplici cambiamenti climatici, anche violenti, che hanno portato all’estinzione di intere specie animali e vegetali. Non mi riferisco solo alla teoria, ancora disputata, dell’estinzione dei dinosauri avvenuta in seguito all’impatto di un meteorite sulla terra. Penso anche alle variazioni dell’inclinazione dell’asse terrestre con il conseguente sconvolgimento ambientale e climatico (disorientamento di pesci e uccelli ad esempio, le stagioni ‘impazzite’), all’attivita’ vulcanica e alla conseguente produzione di immense quantità di gas che, per l’effetto serra da essi causato, in diverse ere hanno reso impossibile o hanno determinato l’esistnzione di organismi viventi complessi. I pianeti hanno una vita propria che si sviluppa in relazione al proprio sistema solare di riferimento, al cosmo, etc. quindi imputare i cambiamenti climatici attuali esclusivamente all’azione umana degli ultimi 2 secolisenza prendere in considerazione queste varianti, e’ un po’ una forzatura. Si tratterebbe in tal caso di mera propaganda ideologica usata a scopo politico ed economico (Al Gore ad esempio ha guadagnato un bel po’ di soldi con la storia del ‘surriscaldamento globale’. A proposito, un fatto dell’ultima ora, trovo esilarante che abbia venduto la sua Current Tv ad Al Jazeera…)

Biosecurity

Advances in genetics and biology over the last five decades have inspired a host of new possibilities–both positive and troubling… .They are using these tools to develop other innovative medical solutions, including cells that have been bioengineered to serve as physiological “pacemakers.” The mapping of the complete human genome in 2001 allows for even greater understanding of human functioning. As a consequence of the Human Genome Project, scientists have already identified more than 1,800 genes associated with particular diseases… .Unlike the biological weapons of the last century, these new tools could create a limitless variety of threats, from new types of “nonlethal” agents, to viruses that sterilize their hosts, to others that incapacitate whole systems within an organism. The wide availability of bioengineering knowledge and tools, along with the ease with which individuals can obtain specific fragments of genetic material (some can be ordered through the mail or over the internet), could allow these capabilities to find their way into unspecified hands. Such potential dangers are forcing scientists, institutions, and industry to develop self-governing mechanisms to prevent misuse.

(Brani tratti da: The Bulletin)

Quello della fine del mondo e della fine dell’esperienza umana su questo pianeta e’ un tema che comprensibilmente tocca in profondita’ tutte le fibre dell’animo umano. E’ timore del ‘nulla’, dell’ignoto, e’ fine delle sofferenze fisiche e/o morali, e’ promessa di redenzione definitiva per i fedeli di mezzo mondo, un tema centrale del credo ebraico e cristiano, quello della Parusia, e’ un tema presente nell’Islam, nelle mitologie dei popoli di tutte le latitudini. L’idea di una rigenerazione ciclica totale dell’uomo e del pianeta e’ presente dagli albori dell’umanita’. E l’uomo e’ a tutti gli effetti soggetto a un inizio e ad una fine. Mi viene in mente la ri-proliferazione di film che trattano l’argomento. C’e’ da dire che i film usciti negli ultimi anni hanno sempre un piglio esistenzialista pessimista, drammatico, che non lascia spiragli alla speranza, come il bellissimoMelancholia di Lars Von Trier o quello di prossima uscita di Abel Ferrara 4:44 Last Day on Earth.  Come in tutti i film di fantascienza che si rispettino, il terrore e l’angoscia sono creati da un evento inevitabile e incontrollabile, che l’uomo puo’ magari prevedere ma che non puo’ in alcun modo arrestare. Con quale spirito affrontare il tema della possibile ‘fine del mondo’ e’ un fatto strettamente legato alle esperienze e al credo laico o religioso di ciascun individuo. A giudicare dal tam-tam su Facebook riguardo il Calendario dei Maya, direi che neanche i piu’ scettici e superstiziosi sfuggano dal porsi tutte le domande di circostanza del caso.


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